
Stavolta nessuno chiederà scusa alla Salernitana, palesemente danneggiata da un Pairetto non all’altezza della categoria.
Una rapina calcistica senza precedenti, roba da vergogna. Il Napoli, già molto aiutato dagli arbitri nell’arco della stagione, contro la Primavera della Salernitana mandata in campo da chi comanda – e rovina – il calcio, vince il derby grazie al suo dodicesimo uomo in campo. Non il pubblico, che non c’era e non si è sentito, ma un arbitro imbarazzante. Se tutto il mondo sportivo si è indignato per la direzione di Serra in Milan-Spezia, che dovrebbe succedere oggi? Il primo rigore è semplicemente imbarazzante, inesistente. Elmas andava ammonito per simulazione, eppure Pairetto ha indicato il dischetto senza andare al VAR, contrariamente a quanto accaduto per la rete prima annullata e poi convalidata, con tanto di sorriso a 64 denti. Ed un gol segnato alla fine del primo tempo dopo aver agguantato il pareggio (con un’azione vera, non spinta dalle giacchette nere) è una mazzata per chiunque, figuriamoci per chi ha dovuto presentare una distinta più vicina, per motivi anagrafici, ad una classe di quinto superiore che ad una squadra di calcio di serie A. La ciliegina sulla torta a inizio ripresa, con rigore ed espulsione per il Napoli perchè Veseli la prende…di fianco. Anche i bambini sanno che non è mai fallo quando il pallone tocca prima un’altra parte del corpo, invece Pairetto ha deciso che il Napoli dovesse chiudere la partita e l’ha indirizzata in modo definitivo. Come quando ha ammonito Delli Carri per un intervento veniale ma non ha visto uno schiaffo in pieno volto ai danni di Jaroszynski. Del resto già all’andata gli azzurri avevano vinto con un gol molto dubbio e con un Lozano non espulso per una gomitata ai danni di Di Tacchio. Chissà cosa avrebbero detto gli irreprensibili cronisti locali se due penalty del genere li avessero fischiati a favore della Juventus. Ad ogni modo complimenti per lo scudetto al Napoli.