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Cadregari: “Ha ragione chi diceva che l’allenatore non gioca”

Parla l’ex tecnico della Salernitana che, con grande onestà intellettuale, ammette che sia stato giusto l’esonero del 1999.

Intervistato da Radio Bussola, l’ex tecnico della Salernitana Adriano Cadregari ha ricordato ancora con un pizzico d’amarezza la sua brevissima ma intensa esperienza all’ombra dell’Arechi: “Non ho trovato una situazione semplice. Troppi direttori sportivi, troppa gente che comandava. Io venivo da piazze molto più piccole e meno importanti, probabilmente non ero pronto per un ambiente di spessore come Salerno. Non ricordo quante partite ho fatto, ma credo sia stato giusto essere esonerato. Avevo fatto male alcuni calcoli, mi ero disinteressato del mercato e, a Salerno, non puoi essere così superficiale. La squadra era reduce da una retrocessione, inevitabilmente qualche scoria c’era pur avendo a disposizione un gruppo ricco di calciatori giovani ma di altissimo livello. E’ stata una esperienza di vita, non solo professionale, che mi ha arricchito”.

Sul collega Davide Nicola: “Ho avuto modo di conoscerlo un po’ di anni fa, è un allenatore di grande livello e molto preparato. Ma il mister non gioca, è necessario che la gente lo capisca. Si attribuiscono troppe responsabilità ad uno staff tecnico, a vincere o a perdere i campionati sono sempre i giocatori che scendono in campo. Possiamo dare una mano, un indirizzo, una identità, lavorare su un sistema di gioco. Ma sono altri fattori a determinare”. Infine sull’attualità: “Seguo la Salernitana, la serie A è un campionato straordinario. Sanno tutti che la missione salvezza è durissima, ma i numeri dicono che si può fare. Non è necessario fare calcoli o tabelle, a questo punto non c’è niente da perdere: bisogna battagliare su tutti i campi cercando di compiere una impresa che possa essere straordinaria”.