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Un’altra sconfitta spingerebbe i potenziali investitori a chiedere uno sconto suo prezzo originario, a quel punto non è da escludere lo scontro con la FIGC. Si defila Romei.

Un pranzo di gruppo per ritrovare un minimo di serenità dopo la brutta sconfitta con la Sampdoria che ha gettato nello sconforto i tifosi granata. E’ a tavola che la Salernitana cerca di ricaricare le batterie in vista di una trasferta, quella di Cagliari, che sa tanto di ultima spiaggia e non solo per questioni legate alla classifica. E’ chiaro che tutti gli imprenditori interessati ad acquistare il club entro la deadline del 31 dicembre potrebbero formulare offerte al ribasso qualora andassero a comprare una società con un piede e mezzo in serie B e con un mercato di gennaio che richiederebbe investimenti milionari. Lo sanno benissimo i trustee e i disponenti che, assodata la volontà di non cedere in estate, ora corrono il rischio di incassare poco e – nel caso di Marco Mezzaroma – di ritrovarsi definitivamente fuori dal mondo del calcio in virtù della definitiva abolizione di tutte le multiproprietà. In questa fase così complessa e con un calendario che proporrà consecutivamente Juventus, Milan, Fiorentina e Inter, è Milan Djuric a parlare a cuore aperto alla gente ammettendo che “in A grinta e impegno non bastano, ogni avversario ha tanta qualità e basta veramente un minimo episodio per punirci. Ribery è un campione, ma ha 38 anni e dovrà gestirsi fisicamente. Noi diamo il massimo, non alziamo bandiera bianca. Ma sapevamo sin dal primo giorno di ritiro che sarebbe stata durissima”. E’, dunque, la questione societaria a tenere banco in queste ore. Sarebbero due le offerte concrete arrivate sul tavolo dei trustee, nomi ovviamente top secret.

L’avvocato Romei, molto vicino alla Sampdoria, ha seccamente smentito pur confermando che, nel recente passato, un gruppo da lui rappresentato avesse sondato il terreno defilandosi – sembra – per le alte valutazioni fatte dal perito e dai disponenti. Si parla con insistenza di una cordata romana chiamata a firmare una serie di documenti che certifichino il totale distacco dalla vecchia proprietà, una dichiarazione d’indipendenza che la Federazione reputa fondamentale per la fatidica fumata bianca. C’è poi un altro imprenditore che ha chiesto più tempo per visionare il bilancio e che offre meno di quanto stabilito pur rinunciando ai futuri crediti in arrivo dalla Lazio per pregresse plusvalenze. Soluzione che gli amministratori del club pare non vogliano approvare. E così, ad un mese dalla scadenza dei termini e con almeno sei giocatori di categoria da acquistare, si sta preparando la trasferta di Cagliari tra mille incognite e con la paura di arrivare a gennaio con un distacco già incolmabile con la zona salvezza. La storia del calcio è piena di situazioni ribaltate nel girone di ritorno e di imprese faraoniche (ricordate il Crotone di Nicola?), ma quando si gioca la partita decisiva con la Sampdoria schierando otto calciatori provenienti dalla categoria inferiore è chiaro che la gente molla la presa. E intanto Fabrizio Castori ha dato la disponibilità ad un suo ritorno qualora Stefano Colantuono steccasse ancora. La società, almeno pubblicamente, ritiene che l’attuale guida tecnica non rischi nulla pure in caso di ko in Sardegna. Ma un ruolino di marcia da cinque sconfitte in sei partite richiederebbe provvedimenti drastici.