. . .

Interessante dibattito negli ambienti del tifo granata, supporters numerosi ma…preoccupati.

E’ trascorsa un’altra settimana, ma in casa Salernitana non ci sono novità per quanto riguarda il futuro societario. Se le parole dell’amministratore unico Ugo Marchetti hanno agitato l’ambiente, il direttore generale Angelo Fabiani ha provato a buttare benzina sul fuoco: “Siamo certi che la cosa si risolverà positivamente, un nuovo investitore potrebbe contare su una cifra milionaria in cassa e su una tifoseria numerosa e passionale. Ci sono tutte le condizioni affinché venga rispettato il termine del 31 dicembre, non escludo affatto di rassegnare le dimissioni per consentire al presidente subentrante di scegliere i dirigenti in piena autonomia e senza farsi condizionare dai contratti in essere”. Parole che hanno diviso la piazza: da un lato chi intravede una sorta di strategia collettiva (nel rispetto delle norme, sia chiaro), dall’altro chi teme che i trustee non abbasseranno le pretese economiche e che si rischi, automaticamente, un braccio di ferro con la FIGC.

Intanto la trasferta decisiva di La Spezia si avvicina e la Salernitana deve fare i conti con una infermeria pienissima. Mancheranno, infatti, Ribery (cui infortunio, però, è meno grave del previsto), Capezzi, Ruggeri, Lassana Coulibaly e, con ogni probabilità, Bonazzoli e Gondo. Un attacco decimato che potrà contare soltanto su Djuric e Simy, ancora a secco di gol nonostante un investimento da 6 milioni di euro. Certamente un problema non di poco conto, almeno ci sono i recuperi di Aya, Ranieri e Mamadou Coulibaly che aumentano il ventaglio di scelta negli altri reparti. Non mancherà il dodicesimo uomo: polverizzati mille biglietti in 50 minuti. Un fattore che, alla lunga, potrà fare la differenza