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L’ex direttore generale elogia il presidente Iervolino e indica nel pubblico una componente decisiva.

Intervistato dalla nostra redazione, l’ex direttore generale del Salerno Calcio Danilo Pagni ha analizzato le ultime vicende di casa granata: “L’esonero di Colantuono era nell’aria da molto tempo, non è mai nato un bel feeling con la Salernitana. Anche in passato non erano arrivati risultati importanti, evidentemente questo doppio pareggio consecutivo non è stato ritenuto soddisfacente per tentare una scalata che avrebbe del miracoloso. Per la salvezza ci vuole l’impresa ma se deve essere retrocessione almeno che si faccia con orgoglio e dignità. Sotto questo aspetto credo che la tifoseria sia in una botte di ferro, non era assolutamente scontato che un presidente subentrato a metà gennaio investisse tutti quei soldi con una classifica che poteva spingere a pensare alla prossima stagione. Proprio su Iervolino mi vorrei soffermare: Salerno ha un grande futuro, deve tenerselo stretto. Quello che ha fatto in ogni ambito professionale mi spinge a pensare che renderà grande anche la Salernitana. Il Chievo, con un seguito esiguo, ha disputato le competizioni europee, stesso discorso per realtà come Sassuolo ed Empoli che non hanno un pubblico paragonabile a quello granata. Il tandem Iervolino-tifoseria farà la differenza, perchè non ipotizzare che, nel tempo, si possa lottare per l’Europa League? Insisto su un concetto: comunque vada  finire questa stagione, è obbligatorio mantenere lo stesso clima di entusiasmo. La risalita sarebbe immediata, in quel caso ne vedremo delle belle. Sono super fiducioso e chissà che il miracolo sportivo non possa esserci già da qui a pochi mesi. Non bisogna partire sconfitti nemmeno col Milan: pronostico scontato, sia chiaro, ma mai dire mai. Specialmente quando giochi all’Arechi, stadio da sold out anche con capienza al 100%. In Serie A però tutto può succedere, come il Napoli per esempio che ha perso in casa con Spezia ed Empoli”.

Sul mercato condotto dal collega Sabatini: “Stiamo parlando di un dirigente scafato, che ha fatto grandi cose in piazze prestigiosissime. Non sta certo a me scoprire chi sia Sabatini. Il vero problema è che sono arrivati giocatori giovani che sono delle scommesse e altri giocatori più esperti ma fuori condizione. Conosco bene Mousset: in ottica serie B, ipotesi a cui non voglio nemmeno pensare, può essere un talento interessante. Deve ritrovarsi, forse non è ancora pronto per giocare dal primo minuto. Ederson non è rapidissimo, ma ha velocità di pensiero e visione di gioco. Direi di aspettarlo senza mettergli pressioni addosso, la salvezza si deve costruire su altri elementi e non su under che arrivano dal Sud America e devono adattarsi. Mikael lo conosco meno, mi dicono sia un pochino sovrappeso.  La cosa importante è che Iervolino sia un imprenditore che guarda avanti: spero investa nelle infrastrutture, in un settore giovanile all’altezza. Salerno ha tutto per fare grandissime cose”.  Infine l’angolo amarcord: “Lavoravo per il Chievo in A, mi chiamarono Tare e Lotito e accettai la D chiudendo alcuni contratti praticamente sull’aereo. Quanti ricordi! Da Gerardo il magazziniere che prendeva tutte le buche in strada al mio arrampicarmi su un televisore per vedere in che condizioni fossero i campi per gli allenamenti. Non dimentico nemmeno quando, nel giorno del compleanno di mia moglie, mi chiamò Biancolino per dirmi non ci fosse il materiale tecnico per allenarsi sotto la pioggia. Ho raccontato un po’ tutto nel libro Macte Animo che parla di storia, di quella ripartenza che ha consentito di porre basi importanti”.