Il mister è un valore aggiunto imprescindibile e attende rinforzi a stretto giro di posta. La sua Salernitana incarna lo spirito battagliero dello staff tecnico.
Per sessanta minuti la miglior Salernitana della sua gestione, con personalità e organizzazioni tali da non pagare lo scotto dell’esordio. Mister Castori l’aveva preparata benissimo, imbrigliando il collega ed un Bologna che, alla fine, a cospetto di una neopromossa senza società perdeva tempo e quasi ringraziava i raccattapalle che ritardavano la ripresa del gioco come accade nelle categorie dilettantistiche. Il marchio di fabbrica del mister si vede, in campo ci sono undici giocatori che sanno sempre cosa fare e come farlo. E l’etichetta di difensivista è stata subito rispedita al mittente, perchè la Salernitana ha mantenuto le due punte e gli esterni che spingevano anche quando è rimasta in inferiorità numerica per l’espulsione del suo miglior difensore. Il coraggio era stato premiato dal gol del vantaggio di Bonazzoli, quello che tutti si aspettavano uscisse per far posto ad un centrale o, comunque, ad un centrocampista difensivo. Ma se hai oltre 700 panchine in carriera è evidente che nessuno deve insegnarti il tuo mestiere. Anche l’azione del 2-1 è bella e ben orchestrata, merito di un Ruggieri dirompente sulla fascia e dell’inserimento senza palla di Mamadou Coulibaly, elemento che Castori ha voluto fortemente già dalla scorsa sessione di mercato. Detto a parte dell’inesperienza e di alcuni limiti caratteriali, però, a qualcuno non è piaciuta la gestione degli ultimi 20-25 minuti. In conferenza stampa, ad esempio, il tecnico aveva ammesso che Simy fosse “in netto ritardo di condizione” e proprio per questo togliere Djuric per inserire l’ex Crotone è apparso un azzardo. Anche perchè, con Strandberg fuori, veniva meno il calciatore più alto e potenzialmente decisivo sulle palle inattive. Può piacere o non piacere, ma il bosniaco è quasi insostituibile in questa squadra e ha caratteristiche che consentono a tutta la squadra di giocare meglio e alzare il baricentro. Altra annotazione: sul 2-1 perchè insistere con un terzino in veste di centrale a cospetto di una vecchia volpe come Arnautovic e non affidarsi ad un centrale puro? Certo, Bogdan e Aya non sono Nesta o Cannavaro, ma almeno non ci sarebbero stati rimpianti di alcun genere. Lo stesso Kechrida, messo in difficoltà da Vignato, forse andava sostituito un po’ prima, anche perchè Lassana Coulibaly era visibilmente stanco ma ha comunque bisogno di fare minutaggio per ritrovare la forma migliore. Sia chiaro: Castori resta il condottiero migliore per questa Salernitana e sta lavorando egregiamente. La nostra è una semplice riflessione tecnica su una gara che, comunque, quantomeno si meritava di pareggiare.
Redazione IotifoSalernitana