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Interessante intervento del mister, sostenuto dalla curva Sud. Chiarimento con l’amministratore unico Marchetti.

Castori non lascia. Anzi, raddoppia. Per nulla scalfito dalle polemiche dell’ambiente e pronto a farsi scivolare tutto addosso. Cosa che fece la fortuna sua e della Salernitana nello scorso vincente campionato di serie B. Certamente tre sconfitte in tre partite, l’ultimo posto in classifica con zero punti, le statistiche sui tiri in porta e il rendimento di alcuni giocatori da lui indicati in periodo di mercato rappresentano elemento di discussione e riflessione. “Ma non ci voleva certo Marchetti per capire che servisse una sterzata”, per usare un’espressione adottata nell’interessante conferenza stampa di ieri pomeriggio. Pane al pane, vino al vino. Senza giri di parole, con estrema sincerità e consapevolezza. Ma anche con la voglia matta di difendere il suo lavoro senza aggrapparsi a nessun tipo di alibi. “Le mie squadre danno il meglio di sè a lungo andare, lo insegna la storia. Ho troppa esperienza per abbattermi per una falsa partenza che, a mio avviso, poteva essere messa in preventivo. Nessuno ha mai vinto lo scudetto o è retrocesso dopo tre giornate. Secondo me serve equilibrio”, prologo ad un discorso complessivo che dovrebbe far maggiormente breccia nel cuore di una tifoseria che “per strada continua a sostenermi, ricevo tantissimi messaggi d’affetto e tocca a noi ripagare la fiducia di un ambiente che può fare la differenza con il suo sostegno”. Castori, dunque, predica equilibrio ma evidentemente la storia dell’anno scorso non ha insegnato nulla. Neanche il tempo di registrare i tre ko purtroppo sonanti nelle proporzioni che i soloni del web, gli anonimi del nulla e i fautori di cambi societari inesistenti hanno ripreso a suonare la grancassa ipotizzando scenari drammatici per pura mania di protagonismo. Salerno non può che fidarsi di un professionista con centinaia e centinaia di presenze in carriera, senza il quale probabilmente oggi si preparerebbero le trasferte con Como e Ternana.

Intendiamoci: gli errori sono stati commessi, contro il Torino è stata “una umiliazione” e i numeri sono peggiori di quelli registrati in altre piazze in cui il ribaltone tecnico si è già consumato. Ma buttare tutto in un secchio dopo tre partite e un anno di lavoro sarebbe un autogol. Anche perchè nessun cambio di allenatore consentirebbe a Kechrida di imparare a difendere e a Di Tacchio di illuminare la scena con lanci smarcanti.  Castori non è stupido, avrà certamente notato che la squadra non produce occasioni e che c’è un timore reverenziale che è naturale scotto che si paga quando torni in A dopo 22 anni, vieni iscritto in ritardo, non hai una società alle spalle e il gap tra neopromosse e le altre 17 è quasi incolmabile. Ma il messaggio è stato chiaro, rivolto a chi evidentemente vive su un altro pianeta: “E’ un po’ presuntuoso dare giudizi dopo 270 minuti, ci sono giocatori che stanno entrando in condizione e ci sarà tempo per risollevarci. Qualcuno è arrivato in ritardo, altri hanno subito infortuni. Bisogna restare calmi, ci sono le potenzialità giuste per emergere e dimostrare che non siamo quelli di Torino”. Tutto accompagnato da un breve excursus su quanto è stato. E’ vero che il secondo tempo di Torino è stato inguardabile e che la Roma, nella ripresa, poteva segnarne sette, ma contro i giallorossi è stato disputato un primo tempo di livello assoluto prima di essere castigati da un errore individuale di Belec che ha spianato la strada. A Bologna, per settanta minuti, è stata una Salernitana propositiva, battagliera, due volte in vantaggio prima di calare fisicamente per l’inferiorità numerica e con due reti subite su palla inattiva dopo l’uscita dei due marcatori più alti (Stranberg e Djuric). Quel Bologna che ha pareggiato in scioltezza a Bergamo e che ha battuto con minimo sforzo il Verona. E allora fiducia ed equilibrio. Perchè solo con un ambiente maturo e sereno si potrà raggiungere l’obiettivo. Chiudiamo con un passaggio in conferenza stampa che ci è piaciuto particolarmente. “Una cosa è certa: la Salernitana si salva”. Vale doppio detto dopo due 0-4 di fila e alla vigilia di una gara obiettivamente complicatissima. Un po’ come quando, dopo Lecce, si parò ignorantemente di “Addio serie A” e il mister rispose “Ride bene chi ride ultimo”. E’ finita si dice alla fine…forza Salernitana!