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Erano già circolati nomi, ma la Salernitana non aveva contattato nessuno. Il destino nei prossimi 180 minuti.

Fabrizio Castori resta alla guida della Salernitana. Salvo clamorosi ribaltoni, la dirigenza e l’amministratore unico Marchetti hanno deciso di proseguire con il trainer marchigiano pur chiedendo spiegazioni su diverse cose: dalla gestione di alcuni giocatori all’atteggiamento sempre rinunciatario e difensivo senza dimenticare il no categorico per elementi come Viola che, certo, avrebbero potuto dare maggiore qualità alla manovra. Sembrerebbe che anche gli attaccanti non siano molto felici di questa impostazione tattica. Quando in avanti puoi contare su un bomber da 40 reti in due anni e un Bonazzoli apparso in grande spolvero, è davvero un peccato limitarsi al lancio lungo. In questo modo pure un fuoriclasse come Ribery rischierebbe di essere un pesce fuor d’acqua. Ad ogni modo Castori non sarà esonerato, ma avrà due partite a disposizione per consolidare la propria posizione. Con l’Atalanta, ma soprattutto col Verona, non saranno ammesse figuracce e passi falsi: una delle due va vinta, categoricamente. Magari cambiando modulo e provando a giocarsela senza rinunciare. Altro punto interrogativo riguarda l’atteggiamento. L’anno scorso la Salernitana non brillava in fase offensiva e tiki taka, ma “mangiava” il pallone e mordeva le caviglie dell’avversario. Oggi si sfalda alle prime difficoltà, non reagisce, sembra quasi rassegnata ad essere presa a pallonate. Cosa  è cambiato dai primi, eccellenti, 70 minuti di Bologna rispetto alla debacle di ieri? Al mister il compito di trovare soluzioni, altrimenti c’è il rischio siano gli ultimi 180 minuti alla guida della Salernitana.