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Chi ritarda l’avvento di Iervolino? Intanto domani si gioca

Salernitani preoccupati per l’allungarsi dei tempi, pare a causa della mancata firma di Marchetti per l’approvazione del bilancio. Intanto domani si torna in campo quasi un mese dopo il mortificante 0-5 con l’Inter.

 

“Entro metà mese Iervolino sarà operativo e potrà lavorare per la Salernitana”. E’ questo quanto assicura Edoardo Stanchi della Platinum Square, azienda che ha seguito passo passo la vicenda cessione in virtù di rapporti personali e lavorativi con Claudio Lotito. Ad ogni modo i tifosi sono preoccupati e temono che i ritardi dipendano dall’ostruzionismo dei disponenti, altri invece ritengono che si possano risparmiare due settimane di tempo se la dottoressa Isgro e il dottor Bertoli decidessero di firmare la loro relazione senza chiedere ulteriori approfondimenti su questioni che già ben conoscono. Naturalmente l’imperativo è quello di programmare il futuro senza ulteriori ostacoli, dando a Salerno la possibilità di godersi la serie A senza patemi d’animo. E così, detto di Sabatini e delle dimissioni che il ds Fabiani aveva annunciato in diretta tv (e che potranno, eventualmente, essere presentate solo al nuovo patron e non agli amministratori),  si prova a pensare esclusivamente al rettangolo verde e c’è da capire cosa accadrà con il Covid. A Verona si scenderà in campo con una decina di persone in meno, una emergenza costante che ha contraddistinto l’intera gestione Colantuono. Allenatore che, al netto degli errori, ha convissuto davvero con una sfortuna clamorosa e che, forse, proprio per questo meriterebbe di guidare il club nel girone di ritorno sostenuto da una vera società e da quel pizzico di buona sorte che fa la differenza. Solo domani mattina conosceremo i nomi degli assenti, sin qui si sa che il terzino Kechrida si è negativizzato e che quasi certamente non ci saranno Ribery, Bogdan e Simy per motivi che poi spiegherà lo staff tecnico. L’attacco dovrebbe essere guidato da Gondo e Bonazzoli,con Djuric unica alternativa. Guardando il calendario e dando per scontati i recuperi, i granata giocheranno in rapida successione con Spezia, Genoa e Venezia (il match che non si è giocato ieri), tre scontri diretti che potrebbero tenere accesa la fiammella della speranza. Ma si rischia di perdere anche il fattore Arechi, quello che fa la differenza. Il premier Draghi valuta la chiusura degli stadi, e sarebbe una sconfitta clamorosa dopo aver parlato di libertà legate al Green Pass nonché un danno economico incredibile per le società. Ma anche con capienza ridotta, il mondo ultras diserterebbe in nome del motto “o tutti o nessuno” sposato da tutte le tifoserie italiane. E in una piazza come questa non è danno di poco conto.