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L’allenatore ha esordito come peggio non poteva, incomprensibile gettare nella mischia calciatori veramente inadeguati alla categoria. E in caso di passo falso sarebbe già a rischio.

“Non ho la possibiità di giocare con la difesa a quattro perchè non ho un terzino destro di ruolo, Veseli tra l’altro è fermo causa Covid” ha detto Stefano Colantuono ieri in conferenza stampa, aggiungendo che “Zortea è un esterno di centrocampo, ha fatto anche abbastanza bene quando è entrato in campo nella ripresa”. Prendendo spunto da queste indicazioni e considerando che nessuno degli infortunati ha possibilità di recuperare, non  è utopia immaginare che la Salernitana possa affrontare il Venezia con il 3-5-2 e una serie di cambi in tutti i reparti. Il secondo tempo, però, non lascia spazio ad interpretazioni: i granata hanno fatto veramente bene, segnato due gol e prodotto una serie di occasioni importanti, anche con qualità. E così vogliamo immaginare un 4-3-1-2 a trazione anteriore. Dinanzi a Belec – che rischia di non essere più intoccabile dopo una partenza mediocre – ci saranno Zortea, Gagliolo, Strandberg e Ranieri, con Jaroszynski e soprattutto Aya che tornano in panchina dopo i disastri di ieri pomeriggio. In mediana scelte obbligate: Di Tacchio in cabina di regia, Obi e Kastanos per trasformare l’azione da difensiva ad offensiva. Ribery sta crescendo, è carico e ci sarà, in avanti sarà riproposto il tandem DjuricBonazzoli ammirato dall’inizio soltanto a Bologna. Unica gara, non a caso, in cui furono realizzate due reti in campo esterno.