Conferenza stampa del tecnico della Salernitana Stefano Colantuono, pronto a presentare la gara in programma domenica alle 18 allo stadio Olimpico contro la Lazio.
Queste le parole del mister:
Come sta Ribery?
“Ha vissuto una settimana particolare, prese una botta nel derby col Napoli e abbiamo cercato di gestire il tutto in modo intelligente. Ma sta bene e si sta allenando. Stesso discorso per Gondo”.
Che partita dobbiamo aspettarci e come sta Lassana Coulibaly?
“E’ reduce da un problema muscolare che lo ha tenuto fermo per trenta giorni. Lo abbiamo riattaccato al gruppo ed è un motivo di sollievo, ma va gestito senza bruciare le tappe. Il fatto che ci sia Lotito al timone della Lazio non cambia le nostre motivazioni, a noi spetta restare attaccati ad un certo di classifica per provare a mantenere la categoria. Sulla carta è un match proibitivo, ma la gara col Napoli insegna e questo ci deve dare stimoli e fiducia”.
Come si conquistano punti in una gara apparentemente impossibile?
“Occorre una partita caratterizzata da abnegazione e cura dei dettagli. Dobbiamo essere pronti a soffrire, la superiorità tecnica dell’avversario è innegabile. Ma quando hai la possibilità di ripartire e creare occasioni non devi tirarti indietro. Col Napoli abbiamo avuto 2-3 chance interessanti, loro hanno calciato poco perchè abbiamo fatto un buon lavoro. La concretezza è fondamentale, ovviamente mi aspetto una partita simile a quella di domenica scorsa. Sono i dettagli a fare la differenza”.
La spada di Damocle del 31 dicembre, con il rischio esclusione, ha inciso sulla sua scelta di tornare a Salerno?
“Mi auguro che la questione societaria si metta a posto. Quando ho firmato per la Salernitana non ho pensato a nulla, se non a fare bene su questa panchina. Sarei tornato a piedi, a prescindere da situazioni sulle quali non posso incidere. Ma ho troppi pensieri per concentrarmi su cose che non mi competono. Queste dinamiche possono aver creato problemi in estate, quando c’era una rosa da costruire. Oggi siamo in ballo e pensiamo esclusivamente a giocare”.
Ha parlato con Belec, reduce da qualche gara negativa, e l’eventuale assenza di Ribery comporterebbe un cambio modulo?
“Mi auguro fortemente che Ribery sia in campo, cambiare continuamente modulo è scomodo. Siamo contati, qualora non dovesse esserci bisognerà inventarsi qualcosa. Sono fiducioso e ottimista, è chiaro che nel prossimo allenamento proverò qualcosa di alternativo. Poi avremo quindici giorni di sosta per approfondire e andare ad insistere sui dettagli. Ma conto di far partire Ribery dal primo minuto. Una squadra che vuole fare qualcosa di importante cerca di andare oltre questi momenti di grande emergenza. Ho parlato anche con Belec. E’ un ragazzo molto equilibrato, ha condiviso alcune cose che ci siamo detti e sta vivendo la settimana con serenità”.
Ha già scelto la coppia d’attacco e Bonazzoli trequartista è ipotesi da prendere in considerazione?
“La Lazio ha caratteristiche molto simile a quelle del Napoli, dietro concede qualcosa. Gondo, domenica scorsa, è sceso in campo perchè ha gamba per attaccare la profondità e sa attaccare il centrale che imposta il gioco. A me serve una squadra che pressi da subito, senza permettere all’avversario di ragionare e di guadagnare metri. Non so se farò le stesse valutazioni, anche perchè Cedric sta avendo qualche acciacco fisico. Ci possiamo permettere un calciatore “mezzo e mezzo”, due mi sembrerebbe eccessivo. Ho un altro allenamento e valuterò le condizioni dei ragazzi. Federico ha qualità, salta l’uomo e vede la porta. E’ un attaccante da area di rigore, a Venezia il suo gol è una dimostrazione delle sue potenzialità. Ma studiamo di volta in volta soluzioni alternative per essere un pochino imprevedibili. Mi prendo le prossime 24 ore per scegliere con equilibrio, occorre schierare la Salernitana più fresca possibile”.
Peserà l’assenza di Kastanos e quanto sta crescendo Zortea?
“Grigoris è un calciatore valido, ma non c’è e non mi piango addosso. E’ una situazione che stiamo vivendo da settimane, non è una novità purtroppo. Faccio un ragionamento su Zortea. Dell’Atalanta so vita, morte e miracoli e so bene che sforna talenti di un certo livello. Pensavo fosse un esterno da 3-5-2, per questo all’esordio con l’Empoli ho preferito tenerlo in panchina. E’ necessario, per un allenatore che subentra, conoscere bene i giocatori a disposizione prima di gettarli nella mischia. A me piace: strappa, ha corsa, crossa bene, ha margini di miglioramento. Continuità e fiducia fanno la differenza. Veseli invece non è al top”.
50 gol in tre anni per Simy, ora non segna. Che succede?
“E’ arrivato tardi, non ha fatto la preparazione e paga anche qualche difficoltà della squadra. Il suo passato parla chiaro, non credo abbia dimenticato come si faccia gol. Deve solo ritrovare un po’ di condizione, a volte basta una scintilla per cambiare il trend di una stagione. I numeri non si inventano. E’ vero che a Crotone aveva Messias e altri giocatori di qualità…ma qui c’è Ribery! Se un calciatore va in depressione, sportivamente parlando, perde fiducia e si chiude in sè stesso”.
Da romano è giallorosso o biancoceleste?
“Sono notoriamente tifoso della Roma, ma non vivo la rivalità con la Lazio”.
Vuol dire qualcosa sui tifosi?
“Ho letto le dichiarazioni di un certo Paolo Esposito, si è permesso di parlare della vittoria della Salernitana a Venezia sostenendo avessimo avuto aiuti arbitrali. Uno che si definisce personaggio pubblico non può essere così poco elegante. Una caduta di stile! Non mi interessano gli sfottò alla vigilia di un derby, fa parte del gioco. Ma “i tifosotti nostri” domenica vengono in seimila a Roma, tanta roba! Siamo orgogliosi di difendere questi colori e di rappresentare questa gente, pronta a tornare in massa all’Olimpico. Non so quante piazze possono vantarsi di portare tutta questa gente in trasferta. Non voglio fare polemica, ma non è elegante entrare in casa altrui. A Venezia abbiamo vinto senza l’aiuto di nessuno, i nostri sono tifosoni e non tifosotti!”.