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Prima fase del ritiro contraddistinta dalla presenza di numerosi bambini. E’ fondamentale recuperare i tifosi del futuro, altrimenti non ci sarà ricambio generazionale in curva Sud.

 

In attesa di poter riabbracciare finalmente i propri beniamini dal vivo senza restrizioni e divieti, i tifosi della Salernitana stanno provando comunque a trasmettere tutto il proprio calore ai ragazzi di mister Castori. In ritiro ne sono arrivati un centinaio, capeggiati dal Salerno Club 2010, dal gruppo Mai Sola del presidente Antonio Carmando e dal Centro di Coordinamento. Ieri, nonostante le porte chiuse, una cinquantina di persone ha assistito all’amichevole contro il Palermo sfidando il caldo torrido e una posizione molto scomoda: erano collocati su una collinetta, tra gli alberi e con una visuale non ottimale. Ma la fame di Salernitana è tanta e, in avvio di match, non è mancato anche qualche coro di incitamento. Applausi un po’ per tutti, in particolare per il tecnico Fabrizio Castori, per il capitano Francesco Di Tacchio e per gli atalantini Zortea e Ruggieri, verso i quali evidentemente si nutre grande fiducia. In tribuna, insieme ai giornalisti, c’era anche qualche famiglia accreditata ed è stato bellissimo vedere tanti bambini indossare una maglietta granata riportante la scritta “Macte Animo”. I giocatori si sono intrattenuti con i più piccoli per una decina di minuti all’esterno dello stadio, firmando autografi e scattando foto ricordo. Una scena diventata abituale nel corso del ritiro di Cascia. Ed è fondamentale che le nuove generazioni possano riavvicinarsi alla prima realtà calcistica cittadina dopo anni di evidente distacco, dettato sia dall’assenza di iniziative societarie, sia da continue diserzioni che certo non incentivano. Perchè molti ragazzi si sono innamorati della Salernitana ammirando lo strapotere della curva. E la serie A rappresenta una chance unica e, forse, ultima, per riconquistare tutti e ricreare quel senso d’appartenenza che, fino agli anni Novanta, contraddistingueva la piazza.