La redazione di IotifoSalernitana ha approfondito la questione contattando alcuni rappresentanti delle cordate interessate che, per motivi contrattuali, non possono rilasciare dichiarazioni ufficiali. Almeno per ora. Palesi contraddizioni dei trustee: che è successo lunedì?
Nel comunicato stampa emesso qualche giorno fa, era palese che i trustee stessero per chiudere una delle trattative avviate per la cessione della società. Non a caso non c’era nessun accenno a caparre da versare, indipendenze da certificare o qualsivoglia altro tipo di ostacolo contrariamente alla nota diramata il 15 novembre e che certo aveva gettato nello sconforto la tifoseria. “Da quanto si legge, è evidente non sia un problema economico ma di forma. Mi sembrano tutte ottime notizie e i tifosi devono stare tranquilli” assicurò l’avvocato Morescanti ai microfoni di SeiTvi dispensando un certo ottimismo. Ad oggi ,però, la situazione si è totalmente capovolta e i trustee hanno alzato bandiera bianca chiedendo una proroga che, ad ora, la FIGC non ha nessuna intenzione di concedere. Quanto stabilito in estate è chiaro e inoppugnabile, in caso di dietrofront partirebbero in automatico i ricorsi di quelle società che si erano già opposte all’iscrizione della Salernitana e che pensavano di rientrare in A dalla porta secondaria. Proroga che, tra l’altro, non verrebbe accettata da una tifoseria che, già da domani, contesterà aspramente l’operato di tutti coloro che hanno contribuito a mettere a repentaglio il futuro dei granata. Fatta eccezione per i social (laddove gli anti Salernitana continuano a proporre slogan, diffamazioni e video di anni fa: un vero tifoso, oggi, è preoccupato e nervoso e certo non perde tempo ad attaccare chi soffre almeno quanto loro), si respira comunque un clima di compattezza: ultras, club, provincia, stampa, cittadini e politica devono mettere da parte ogni dietrologia e rancore remando nella medesima direzione capendo che tutti – che siano nella categoria dei “gufi” o dei “collusi” – si ritrovano a vivere lo stesso dramma sportivo.
Ma veniamo ai fatti: cosa può giustificare questo dietrofront dei trustee, sfociato nella pubblicazione di due comunicati totalmente contrastanti? Secondo indiscrezioni raccolte dalla nostra redazione, nella giornata di lunedì i trustee avrebbero comunicato alle due cordate straniere che la Salernitana sarebbe stata assegnata al gruppo romano che, da luglio, ha mostrato interesse nei confronti della Salernitana e che metteva sul tavolo una cifra vicina ai 32 milioni di euro. Proprio lunedì, però, la FIGC avrebbe bloccato tutto ritenendo non ci fosse una totale indipendenza con i disponenti. Fosse confermata questa notizia, dunque, verrebbe da pensare che l’imprenditore interessato avesse avuto rapporti lavorativi o sportivi con Lotito, Mezzaroma o uno degli attuali rappresentanti del club. Cosa non permessa nel blinda trust, anche a causa di cavilli e “forzature” inserite dai trustee e che la stessa Federazione ha considerato “eccessivi”. Ecco perchè, dunque, questi professionisti stranieri non hanno più versato la caparra prevista da regolamento: a loro era stata comunicata l’interruzione della trattativa in virtù di trattativa conclusa. Potrebbe esserci un ripensamento? Le due cordate, che avrebbero anche ipotizzato una sorta di collaborazione per unire le forze, nel frattempo hanno iniziato a studiare anche il bilancio della Sampdoria che, per i noti motivi, dovrà passare di mano. Ad ora, dopo essere stati scartati con una comunicazione anche molto fredda e rapida, non ci sono possibilità di un “ritorno di fiamma”, sebbene oggi pomeriggio alcuni soci di maggioranza delle aziende in questione abbiano in programma un summit per fare il punto della situazione. Anche dopo lo studio del bilancio (che non è stato ancora approvato) sarebbero emerse alcune criticità relative a crediti futuri dati per assodati, ma che pare siano legati al verificarsi di determinate condizioni. Su tutti i 15 milioni per la vendita di Akpa Akpro alla Lazio. E ha fatto storcere il naso anche la scelta di rinviare tutto dal 5 al 15 dicembre: è stato visto come un tentativo di monetizzare fino alla fine, garantendosi l’incasso del big match contro l’Inter. Uno dei gruppi quasi certamente (al netto di smentite di rito praticamente obbligatorie) è Implenia, azienda molto attiva in Svizzera e intenzionata da investire anche in Italia. Ora sarebbero loro ad avere il proverbiale coltello dalla parte del manico: se proprio dovessero ripensarci, offrirebbero una cifra nettamente inferiore ai 25 milioni prospettati per poter fare un mercato dignitoso ed ammortizzare la probabile retrocessione senza rischiare di ritrovarsi indebitati. Ma è un discorso, per ora, puramente teorico.
Intanto la FIGC si riunirà il prossimo 21 dicembre, non è prevista una proroga che saprebbe tanto di “tarallucci e vino” all’italiana. Il club preferisce non rilasciare dichiarazioni ufficiali ma fa trasparire ancora un certo ottimismo, in attesa anche che si materializzi l’offerta del pool di professionisti salernitani che, in diretta tv, ha annunciato la volontà di non far escludere la Salernitana dal campionato. In quel caso, però, resterebbero enormi punti interrogativi sulla gestione sportiva e sul mercato di gennaio. Non a caso molti calciatori avrebbero già chiesto agli agenti di valutare proposte alternative, possibili riflessioni soprattutto da parte di Djuric e Ribery. Ribadiamo, dunque, che lunedì mattina la cessione era virtualmente cosa fatta, ma la FIGC ha ritenuto che questo gruppo fosse troppo legato ad un rappresentante della Salernitana. Lotito tempo fa disse “Qualcuno mi ha tradito” e ci siamo sempre chiesti come mai, in estate, si preferiva rifiutare qualche offerta con tutti i rischi legati al trust. Oggi il quadro potrebbe essere più chiaro. Ma non cambia la drammaticità della cosa.