Importanti indiscrezioni direttamente da Roma: due trattative in stato avanzato, un sondaggio interessante, due cordate che si defilano e che non rispettavano tutti i requisiti. Obiettivo cessione entro il 31 dicembre per fare un ottimo mercato. Ma occhio alle fake news di chi, finita la querelle, farà fatica a ritagliarsi uno spazio.
Con il passare delle ore filtrano altre indiscrezioni rispetto alla cessione della Salernitana che, presumibilmente, avverrà nei tempi stabiliti e – si spera – senza la proroga di 45 giorni. Stando a quanto raccolto in queste ore, in extremis ci sarebbe stato un gruppo straniero (pare svizzero, operante nel campo dell’edilizia e con collaborazioni in Italia specialmente in Lombardia) che ha provato a formulare una offerta ad una cifra inferiore, e di molto, rispetto alle altre ma con la volontà precisa di operare sul mercato a gennaio. Chiariamo subito, ribadendo quanto detto ieri: la caccia al nome e allo scoop con tanto di rebus la lasciamo agli altri, quelli che in realtà l’annuncio lo avevano dato mesi fa per poi essere smentiti dai fatti. Ci limitiamo a dare le notizie in nostro possesso, verificandole mille volte in segno di rispetto per la tifoseria. E così, allo stato attuale, la situazione si può riassumere così:
-c’è una cordata romana che, dalla scorsa estate, ha sempre trattato l’acquisto della Salernitana. Sul tavolo circa 25 milioni di euro, in passato ci sarebbero stati rapporti diretti (per motivi extracalcistici) con uno dei disponenti e da qui la necessità di integrare la documentazione che attestasse totale indipendenza. Ad ora sembra quella che soddisfa tutti i requisiti richiesti dai trustee e dalla FIGC. Sul web gira il nome di Rosella Sensi, voce che ad oggi non ha trovato riscontro…nè smentite
-cordata straniera, presumibilmente francese. Offerta di circa 20 milioni di euro, nel gruppo ci sarebbero anche alcuni imprenditori italiani. Non la famiglia Della Valle, con la quale ebbero rapporti anni fa di tutt’altra natura.
-altro gruppo (presumibilmente italiano) che legava l’acquisto della Salernitana alla salvezza o, comunque, ad un forte sconto sul prezzo originario pur rinunciando ai crediti futuri sponda Lazio. Sembra che questa pista sia stata scartata o, comunque, che sia molto fredda.
-inserimento in extremis di un altro gruppo straniero, forse svizzero (marchio che, in passato, avrebbe collaborato anche con il Lugano) non pienamente convinto di quanto emerso dai bilanci. Alcuni dei crediti, infatti, matureranno soltanto nel 2022 (la cessione di Akpro, per essere precisi) e quindi resta, ad ora, un buco di circa 1,6 milioni.
Sempre in serata filtra un’altra indiscrezione: nella giornata di lunedì i trustee potrebbero incontrare i legali rappresentanti della FIGC per comunicare la scelta definitiva, soprattutto se ci fosse già un preliminare di contratto firmato. La certezza è che tutte le offerte ad ora prese in considerazione sono vincolanti, non siamo più alla fase delle chiacchierate interlocutorie. E, presumibilmente, tutti gli imprenditori realmente interessati alla Salernitana vogliono chiudere l’affare prima del 31, per poter essere liberi di operare sul mercato e di rinforzare adeguatamente la rosa. Con quali dirigenti e allenatori non è ancora dato saperlo. Martedì sarà la giornata chiave, anche perchè il secondo passaggio prevede necessariamente uno studio approfondito della Federazione, con annessa relazione. A far sbloccare la situazione la possibilità, prevista dal trust, di abbassare l’originaria richiesta economica (che oscillava tra i 35 ai 40 milioni di euro) in virtù dell’attuale posizione di classifica occupata dalla Salernitana. In pratica Lotito e Mezzaroma incasserebbero a gennaio quello che avrebbero potuto guadagnare in estate. E, in merito, ci sono altre indiscrezioni. Radrizzani, che sta per cedere il Leeds ed è stato accostato nuovamente alla Sampdoria, a giugno era disposto ad offrire circa 25 milioni con la speranza di risparmiare sull’acquisto per poter operare un’autentica rivoluzione a 360° nel mercato. Con azzeramento dei quadri tecnici e dirigenziali. Il fatto che alcuni suoi collaboratori abbiano rilasciato dichiarazioni sui giornali ha violato, tuttavia, il patto di segretezza e, inoltre, l’assegno non è mai stato mostrato ai vecchi proprietari al netto di ricostruzioni fantasiose riferite a incontri in alberghi della costiera. La stessa FIGC conferma di aver concesso una settimana in più tra giugno e luglio aspettando un rilancio che non c’è mai stato. E’ notizia certa che c’è stata, all’epoca, anche una cordata straniera costantemente in contatto con un ex Salernitana (non di epoca Lotito, sarebbe stato il collante tra club e tifoseria e avrebbe scelto un allenatore, con priorità a Gattuso) addirittura disposta a unire le forze con Radrizzani per alzare la posta. Non ci furono i tempi, ma nemmeno la volontà dei patron. Poco attratti da fusioni e fondi esteri. Inutile dire che mai penale milionaria è stata pagata a causa di accordi sottoscritti e poi rinnegati.
In conclusione: ad oggi ci sono due offerte concrete, un sondaggio tardivo ma di un gruppo serio e un’altra cordata che si sta progressivamente defilando, in teoria fino al 15 ci potrebbero essere ulteriori sviluppi e colpi di scena. La volontà reciproca è di annunciare la nuova proprietà al massimo entro la partita esterna con l’Udinese. Il gruppo romano è in vantaggio sugli altri, ma prima di essere ottimisti e lasciarsi andare a facili entusiasmi ricordiamo che c’è la possibilità di una ulteriore proroga di 45 giorni, con mercato che verrebbe condotto dall’attuale dirigenza. I disponenti, all’interno del trust, hanno stabilito – con l’ok della FIGC – che la Salernitana venga ceduta non necessariamente al gruppo che offre di più, ma a quello che fornisce le maggiori garanzie anche in ottica futura. Al massimo entro una settimana si spera nella fumata bianca, affinché i granata abbiano per davvero una nuova proprietà.