
Da questa mattina Pippo Inzaghi non è più un tesserato della Salernitana. Il mister nella serata di ieri ha presentato le sue dimissioni rinunciando anche a tre mesi di stipendio. Questa mossa, oltre a dimostrare un attaccamento raro al mondo del pallone, alleggerisce le casse del club in un momento non proprio facile.
Rinunciare a tre mesi di stipendio non è cosa da poco. È un gesto che parla di responsabilità, di appartenenza a un mondo, quello del calcio, che spesso dimentica di essere prima di tutto uno sport, un gioco, una passione. Inzaghi ha dato una lezione, non solo ai suoi ex giocatori che quest’anno hanno “camminato” e mai corso sudando fino alla fine la maglia, ma a tutti noi: ci sono cose più importanti dei soldi.
Inzaghi, con una carriera da allenatore che lo ha visto passare per diverse squadre, lasciando sempre un’impronta di dedizione e professionalità, ha dimostrato ancora una volta di essere di un’altra pasta. La sua avventura alla Salernitana si chiude qui, ma il modo in cui si conclude scrive una pagina importante.
Dopo un esonero a tratti ingiusto, il mister nativo di Piacenza, ha ritenuto controproducente e poco opportuno accettare di traghettare per le ultime 9 partite del campionato i granata senza poter pianificare il futuro.
Visti gli ottimi risultati conseguiti in cadetteria in tanti vedevano in lui un’ottima ripartenza per il prossimo campionato di serie B.