L’avvocato di fiducia del patron scende in campo per tranquillizzare i tifosi.
La sentenza del giudice sportivo su Udinese-Salernitana, il caso Salernitana-Venezia, l’arrivo di Iervolino e Sabatini, la necessità di riconquistare l’affetto del pubblico, il mercato e tanti nomi di un certo livello che vengono accostati ai granata. Di questo e altro abbiamo parlato con l’avvocato Francesco Fimmano, professionista eccellente e molto noto in tutt’Italia che è uno dei collaboratori più stretti del nuovo presidente. Ecco le sue dichiarazioni:
Partiamo dal caso Udinese-Salernitana, con un giudice sportivo che quasi lascia intendere che l’ASL e il club abbiano fatto di tutto affinché la gara non si disputasse. Accuse gravi, no?
“Non c’è nulla di così drammatico. Il dottor Mastandrea, che reputo un giurista di alto livello, ha ritenuto opportuno adottare questo provvedimento che è praticamente identico a quello emesso un anno e mezzo fa per l’oramai famosa partita tra Juventus e Napoli. Anzi, in quel caso il comunicato era ancora più perentorio e c’erano una serie di documenti da fornire per dimostrare che una delle due squadre fosse effettivamente impossibilitata a presenziare. La sua linea è questa, noi dobbiamo rispettarla”.
Avete, però, fatto immediatamente ricorso…
“Le cause sono cause, dobbiamo ragionare in modo concreto. Le faccio un esempio pratico. Avevamo fatto preannuncio di reclamo rispetto alla partita Salernitana-Lazio, in un secondo momento abbiamo ritenuto che non ci fossero gli estremi per agire e ci siamo fermati. Tra l’altro che la squalifica di Gyomber sarebbe stata sub iudice. Un ricorso va fatto quando è fondato. La situazione Udinese-Salernitana è più semplice: c’è una ASL che è stata rigida con la Salernitana che, come da regolamento, aveva avvisato ci fossero delle positività e che si potesse sfociare nel cosiddetto focolaio. Vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane”.
Fiducioso?
“Ripeto: le cause sono cause, io non faccio il giudice. Stiamo lavorando”.
Una normativa della FIGC prevede l’esclusione dal campionato di un club qualora per due volte non si presenti sul rettangolo verde. Se domani ci fosse un altro 0-3 a tavolino per la gara col Venezia, la Salernitana sarebbe coinvolta in qualcosa di clamoroso che stiamo sottovalutando?
“Diceva qualcuno “Ho passato la vita a preoccuparmi di cose che non sono mai successe”. Noi dobbiamo valutare i fatti, non fare previsioni. Le sentenze devono passare in giudicato, non sono immediatamente esecutive. Lavoriamo per far valere le nostre ragioni”.
Parliamo di cose belle. A Salerno binomio Iervolino–Sabatini, se ce lo avessero detto il 30 dicembre non ci avrebbe creduto nemmeno il più ottimista dei tifosi…
“Beh, stiamo parlando di un presidente di altissimo livello. E non mi riferisco soltanto sul piano economico. Oggi Salerno esprime il top, il massimo. E’ una garanzia, un uomo intelligente che ha avuto successo in svariati settori professionali. Ha le idee chiare, le risorse giuste per allestire una rosa all’altezza e per investimenti ad ampio raggio nel futuro. Iervolino farà la fortuna della Salernitana, si circonderà sempre di persone qualificatissime a cui affiderà i vari settori dell’azienda e, in questo caso, della società di calcio. E Sabatini è il migliore. Non tra quelli che si potevano scegliere: è il numero uno in assoluto in generale”.
Il patron ha preferito ripartire da zero, con l’esonero dei vecchi dirigenti. Effettivamente è stato un controsenso gestire una società di calcio, pur vincente, senza coinvolgere il “cliente” principale…
“E’ vero. E’ come se io avessi un negozio con i vestiti più belli in vetrina ma non entrasse nessuno ad acquistarli. Io ho fatto parte della Curatela Fallimentare del Napoli Calcio e ho avuto altri incarichi ufficiali in Federazione, posso dire senza retorica che non ho mai riscontrato in alcuna piazza la passione del tifoso salernitano. C’è un attaccamento, un senso d’appartenenza e un orgoglio fuori dal comune. Il presidente è rimasto straordinariamente affascinato, così come tutti noi. Basta leggere i dati al botteghino per farsi una idea ancora più precisa. Nessuna squadra di calcio può prescindere dall’apporto e dalla presenza del pubblico”.
Capitolo mercato. Sabatini ha detto che non farà nomi, lei che Salernitana immagina?
“Sicuramente, come ha detto il presidente, si dovrà andare su un Instant Team che provi a fare un miracolo sportivo. Il futuro è con i giovani e con i talenti di prospettiva, oggi serve gente pronta soprattutto fisicamente per scendere in campo da subito e lottare per la Salernitana. Sono convinto che sarà Sepe a difendere i pali della porta, mi risulta che Fazio stia facendo dei test atletici approfonditi: ci fossero i presupposti, credo sarebbe una colonna della retroguardia”.
Diego Costa fantacalcio? Sabatini ha smentito…
“Faccio un discorso generale: a volte è meglio smentire, perchè sarebbe brutto dire in un secondo momento che un professionista in trattativa è stato poi “scartato” per motivi fisici. Oggi il Diego Costa di turno serve se è in grado…di fare il Diego Costa. Ricordatevi una cosa: la chiusura di una operazione, qualunque essa sia, non sarà mai legata ad una questione economica. Ci sono risorse, competenze e professionalità di altissimo livello che affascinano tanti giocatori. Ma alla Salernitana serve gente pronta a giocare subito, gli strumenti tecnologici a disposizione consentono di monitorare la situazione a 360°. Ma credo che nessuno dei nomi letti sui giornali sia falso, anzi…
Ci conferma che tanti calciatori anche di alto livello si sono proposti alla Salernitana?
“Posso confermare”.
Arrivasse domani un altro 0-3 e un altro -1, la classifica vedrebbe la Salernitana teoricamente a -12 dalla zona salvezza. Come si può convincere un calciatore ad accettare in queste condizioni?
“Anzitutto posso assicurarvi che lo spessore del presidente e del direttore sportivo, abbinati alla forza della piazza, sono uno stimolo a prescindere. Siamo tutti consapevoli che ci sia una situazione estremamente complicata e che la salvezza richiederà uno sforzo non indifferente sotto tutti i punti di vista. Sul mercato non si lavora tenendo conto delle variabili a cui faceva riferimento lei. Ripeto il ragionamento: occorrono calciatori pronti, che dimostrino di essere in grado di rendere per quello che è il loro valore. Non sarà mai un problema di soldi. Se non forniscono garanzie fisiche, meglio prendere un elemento di minor caratura, ma pronto a determinare nell’immediato. Fosse disponibile Messi, scarteremmo anche lui se non convincesse sul piano atletico”.