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Il tecnico dell’Atalanta ricorda i suoi trascorsi da calciatore granata e conferma l’importanza del fattore tifo pur consapevole che la sua squadra sia nettamente favorita.

Ecco le dichiarazioni in conferenza stampa del tecnico dell’Atalanta Gasperini: “Sono tutte partite difficili, partiamo dalla Salernitana: è la terza in otto giorni, sarà un bel test per capire cosa possiamo fare in campionato. Incontriamo un ambiente che ha grande entusiasmo, sarà una gara delicata, abbiamo tutto da perdere. Ma dobbiamo pensare a giocare e a fare possibilmente bene”.

Come sta la squadra? Ci sarà turnover?
“Ho sempre cercato di utilizzare i cambi, un po’ di rotazioni ci sono sempre. La gara col Villarreal è stata molto impegnativa. La Champions ti dà molto dal punto di vista dell’esperienza, ma ti leva molte energie. Stanno tutti particolarmente bene, c’è solo la squalifica di De Roon. Hateboer è fermo ormai da dieci mesi. Muriel sta migliorando, avremo le idee più chiare la prossima settimana. Nelle prossime settimane cercheremo di capire come sta”.

Koopmeiners?
“Può essere la sua occasione, è un giocatore di valore, ma si vede che ha altre abitudini, col Villarreal girava un po’ in mezzo al campo. Non è così scontato il suo inserimento, ma proprio perché è un giocatore di valore, bisogna prendersi anche dei rischi e accelerare un po’. Vediamo, c’è ancora tempo. Ma in un reparto con De Roon e Freuler difficile avere meglio”.

Come valuta Musso?
“Oggi i portieri sono chiamati a fare tante cose, compreso a giocare da dietro. Ma non possiamo nemmeno complicarci troppo le situazioni per ottenere chissà che cosa. Col Villarreal ha fatto una gara di grande valore”.

Come sta Zapata?
“Zapata ha dovuto accelerare il rientro, ma ha fatto bene. Gli chiediamo di giocare sempre, magari il turnover viene fatto togliendoli 20 minuti. Per gli attaccanti accade spesso in tutte le squadre. Giocare 60-70 minuti è diverso rispetto a giocare 90 minuti tutte le volte”.

Si aspettava la prestazione contro il Villarreal dopo il ko con la Fiorentina?
“Sia col Bologna che con la Fiorentina abbiamo raccolto un solo punto, ma abbiamo fatto molto di più degli avversari. Ma sapete qual è stato il mio pensiero. Si cerca di archiviarli e passarli sotto silenzio, ma ci sono stati episodi molto pesanti per noi che purtroppo in Italia si ripetono abbastanza spesso e sempre nella stessa direzione. Poi noi attacchiamo e giochiamo, ma le gare sono fatte da episodi. In queste ultime due partite negli episodi siamo stati sfortunati, diciamo così”.

Quale squadra l’ha colpita di più?
“Il Napoli è fortissimo, ha una batteria di attaccanti notevoli, ti danno possibilità anche di recuperare. Il Milan, anche se giocare a Liverpool è molto difficile, devi anche avere un po’ di fortuna per restare in partita. In questo momento sono le squadre più titolate, anche la Roma sta segnando tanto. Mourinho ha dato entusiasmo a una grande piazza, ma hanno ampi margini di crescita. Anche la Juve, che è partita male, e la Lazio di Sarri. Ma anche le altre squadre come Sassuolo e Fiorentina”.

Cosa si porta dietro da Villarreal?
“Giochi in campo internazionale. Trovi sempre delle squadre che hanno un’intensità e una precisione di tecnica che in Italia trovi poche volte. Questa è la difficoltà delle squadre italiane in Europa. Si fa fatica a tenere, siamo meno abituati a questa precisione tecnica. Ero preoccupato all’inizio del secondo tempo, ma in queste competizioni ci sono più facce nella stessa partita. Sono belle esperienze, sono molto utili. Dovrebbero però rallentare un po’ (ride, ndr). Si gioca molto di più, ci sono meno cartellini e meno VAR, c’è molto più gioco. Sono delle esperienze che ci aiutano a migliorare”.

L’Arechi sarà pieno. Che ambiente si aspetta?
“L’ho vissuta un anno solo, è un pubblico che dà spinta e ti mette in condizione di dare qualcosa in più. Dovremo cercare di isolarci dal contesto dello stadio e pensare al 105 per 68, lì dobbiamo venire a capo di questa partita. Le gare come quelle dell’altra sera ci devono dare motivazioni e spinta anche in campionato”.

Ribery?
“La carta d’identità è quella, ma gli ho visto fare cose straordinarie. Può essere un giocatore trainante sotto ogni punto di vista. Sono partiti con tre sconfitte, se hanno perso queste 3 gare qualche problema c’è. Non so se cambieranno modo di giocare, ma dobbiamo essere molto elastici”.

Che ruolo potrà occupare Ribery?
“Me lo aspetto o dietro una punta o dietro a due, sempre in funzione della gara. Ci prepareremo ad entrambe le situazioni”.

Ilicic?
“Vedo un giocatore molto positivo e con molta voglia di essere protagonista, vuole tornare a dare qualcosa di importante per tutto l’ambiente e tutta la squadra. Sta lavorando bene, dobbiamo recuperarlo sotto l’aspetto atletico e fisico, ha qualche chilo da togliere, questo gli impedisce di avere grande continuità. Ma lui sta dentro a tutte le partite, Non è ancora pronto per giocare 90′, lo sarà andando avanti nella stagione. È ancora capace di fare cose fondamentali per noi. Giochiamo ogni tre giorni, ma per come siamo strutturati è dentro tutte le partite. La disponibilità del giocatore è totale”.

Il rebus di inizio stagione è Miranchuk.
“Per me non è un rebus, dipende anche quali sono le aspettative. Non è un giocatore trainante, ma lo potrà essere. Può dare il suo contributo, ma lavoriamo in quella direzione, quella di farlo crescere”.

L’Atalanta ha una mentalità europea.
“Tutte le squadre hanno la mentalità, l’Atalanta ha incontrato squadre più forti. Siamo contenti del nostro percorso, giochiamo in campi difficili, in Spagna ci hanno apprezzato molto, sono stati particolarmente sportivi nei nostri confronti, non sempre succede. Abbiamo giocato contro una squadra che un paio di mesi ha vinto l’Europa League, per noi è un grande successo, visto che non possiamo vincere la Champions. Viviamo di queste “misere” soddisfazioni. L’Europa ci ha aiutato in campionato, ci ha aiutato a crescere. Giochi un calcio un po’ diverso”.