L’analisi di TuttoSalernitana: prestazione eccellente per un’ora, poi inesperienza e qualche cambio vanificano tutto. Ora Roma, Torino e Atalanta: serve già una impresa.
Se oggi siamo tutti rammaricati per la sconfitta di Bologna è perchè la Salernitana, andando oltre ogni più rosea aspettativa, per almeno sessanta minuti è stata a tratti bella e dominante. Le occasioni migliori sono state proprio per i granata, due volte in vantaggio e bravi a non snaturarsi quando l’arbitro Rapuano ha espulso Strandberg. Proprio da questo vorremmo partire: un calciatore della sua esperienza (tra l’altro migliore in campo fino a quel momento) non può permettersi di beccare due cartellini gialli che, a termini di regolamento, sono giusti e ineccepibili. Si può discutere all’infinito sulla scelta di Rapuano di estrarli entrambi in meno di un minuto, ma la norma parla chiaro e il fallo tattico, oltre che il braccio largo, richiedono un provvedimento disciplinare. Creare difficoltà alla squadra per questa e per la prossima gara è un lusso che una neopromossa incompleta e senza società non può permettersi. Altro punto interrogativo sulla gestione Castori, cui vanno i meriti per aver preparato la partita perfettamente e per aver tenuto i due attaccanti anche in 10 contro 11. Ma togliere Djuric, unico in grado di far salire la squadra con i suoi centimetri e di incidere sulle palle inattive a sfavore, a favore di un Simy palesemente in ritardo di preparazione come ammesso in conferenza stampa è stato un errore. Così come è un errore tenere per tanto tempo Lassana Coulibaly e Kechrida nettamente in affanno sin dall’inizio. E la difesa, dopo l’1-2, è passata a tre con un esterno come Jaroszynski schierato centrale quando in panchina scalpitavano Aya e Bogdan che sono di ruolo. E’ vero che il collega ha potuto mettere Vignato e Sansone, mentre lui deve “accontentarsi” di Zortea e Schiavone, ma la sensazione è che potesse fare meglio. Nessuna bocciatura, sia chiaro. La Salernitana, tra le squadre che lotteranno per non retrocedere, è quella che ha giocato meglio in questa prima giornata di campionato. E ha ritrovato il suo dodicesimo uomo. Al punto che i due gol sotto la curva non sono casuali. In attesa che la dirigenza completi l’organico prendendo un difensore forte, un esterno destro, un mediano di qualità e una seconda punta di spessore si rifletta sul fatto che, in A, certe leggerezze non vengono perdonato. Il bicchiere è mezzo pieno se partiamo dal primo tempo e dalle due reti in campo esterno. Ma c’è davvero tanto da lavorare.