
Mentre cinquemila persone accoglievano trionfalmente la squadra dandole la carica giusta in vista delle prossime partite di campionato, all’esterno della tribuna un paio di facinorosi per nulla riconducibili al mondo ultras (o a qualunque tifoso granata) hanno avvicinato con fare intimidatorio il direttore generale Angelo Fabiani ripetendo frasi minacciose e dal contenuto fortemente offensivo. Le forze dell’ordine, ma anche tutti i presenti, hanno immediatamente preso le difese del ds invocando l’intervento della polizia e creando una sorta di “muro” protettivo. Sono in corso indagini da parte degli inquirenti, fonti ufficiali assicurano che questo giovanotto fosse munito di un coltello e questo giustificherebbe anche la reazione molto forte della folla che, all’unanimità, ha preso le distanze condannando quanto accaduto sui social. Lo rimarchiamo, per evitare ogni sorta di equivoco: il tifoso, l’ultras e il simpatizzante della Salernitana non c’entra niente con un episodio di cronaca nera e con il tentativo isolato di uno sconsiderato che ha tentato di rovinare un pomeriggio di festa e che merita di essere ricordato nel tempo e per cose molto più gradevoli. Le telecamere a circuito chiuso, le svariate testimonianze e gli steward hanno collaborato fattivamente per allontanare in modo definitivo dallo stadio una delle poche pecore nere che rischiano di infangare una città civilissima. E’ chiaro che la notizia, proveniente comunque da fonti ufficiali, andrà approfondita e che tutti sono innocenti fino ap prova contraria. Ma, comunque, per due minuti c’è stato uno spettacolo indegno che ha spaventato i bambini presenti e spinto alcune famiglie ad andare via con fare disgustato. Nota di demerito anche per un gruppo di ragazzini che, senza mascherina, ha provato ad avvicinare i calciatori: in tempi di Covid occorre un comportamento maggiormente responsabile, basta poco per rovinare una stagione e per mettere a repentaglio la salute degli atleti.