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Il numero uno della FIGC gela i tifosi e conferma quanto anticipato ieri: la proroga era tutt’altro che certa. Salerno paga la guerra fredda con Lotito.

“E’ stato un Consiglio Federale ricco di argomenti, sia per quanto riguarda decisioni adottate oggi sia in prospettiva. Mi sono permesso di evidenziare alcune mie riflessioni a seguito di dichiarazioni da parte di qualche dirigente che fa parte del nostro mondo. Io sono il presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio, faccio rispettare le regole. Salernitana? Non abbiamo assunto nessuna delibera, mi sono limitato a leggere il contenuto di un atto notarile. I trustee aveva preso atto già da giugno che, in caso di mancata cessione, ci sarebbe stata l’esclusione dal campionato di serie A. Mi auguro che sia l’ultimo caso del genere e che in questi dieci giorni si possa cedere il club, ieri mi è arrivata una telefonata da parte di uno dei disponenti che chiedeva una proroga ma questa non era prevista da una documentazione che loro stessi avevano sottoscritto al momento dell’accettazione del trust. La Lega A ha espresso una posizione che ben conoscete, qualcuno aveva proposto di mantenere la Salernitana previa penalizzazione. Oggi non c’è stata nessuna discussione, non ce n’è bisogno. Trustee e disponenti avevano trovato un accordo, noi ci siamo limitati a leggere il verbale ricordando quelle che saranno le determinazioni future. Purtroppo non è l’unico caso, ci regoleremo di conseguenza”. Queste le parole del presidente della FIGC Gabriele Gravina in conferenza stampa rispetto al caso Salernitana.

Nessuna volontà di concedere una proroga, prevale la linea del rigore adottata evidentemente solo con i granata. Gravina prosegue: “Le competizioni sportive devono essere credibile, gli atti notarili vanno rispettati. La Salernitana aveva chiesto un mese, noi ne abbiamo concessi sei. La multiproprietà è stata abolita, ci sono dei ricorsi e il mondo del calcio sta vivendo una situazione che è un unicum che va a discapito dell’interesse del sistema. Non entro nel merito delle valutazioni oggettive di mercato, ma ho sentito delle cifre strane. Se una società sana come la Salernitana non ha offerte, evidentemente qualche problema c’è. I trustee sono autonomi, ci tengo a precisare questo criterio. Ci davano delle comunicazioni, siamo destinatari per conoscenza e non certo componente che può incidere. Ce ne hanno girate quattro, ritenute non congrue ed è un problema loro. Più volte ho ritenuto che sul mercato bisogna capire quale sia la capacità d’offerta di quel mercato, altrimenti corri questo rischio come sta accadendo loro. E’ un problema loro. Dal primo istante ho mostrato rispetto per la tifoseria di Salerno, quando a maggio e giugno sollevai il problema. Mi chiesero tre settimane, io ho applicato una norma che tutti conoscevano e i proprietari della Salernitana firmarono un verbale a disposizione di tutti. Un imprenditore sa benissimo che rischia di vincere il campionato, poteva attivare qualunque tipo di meccanismo e tutto il consiglio federale ha accettato uno strumento consentito e temporaneo. Ho ricevuto anche i ringraziamenti per aver dato questa disponibilità, ma non si può andare oggi. Il rispetto impone responsabilità, stanno mandando una società il liquidazione. Il titolare della Salernitana non sono io, ho provato a difendere quei tifosi fino in fondo. Sono convinto che la Salernitana si venderà, vi invito tutti a cena e facciamo una scommessa. Non è possibile continuare a parlare di una realtà di questo tipo che ha zero offerte, qualcosa non va. Ci sono i trustee che avevano l’incarico con atto notarile. Le mie decisioni non derivano dallo striscione della curva, ma ho l’obbligo di essere coerente. Se innesco meccanismi alternativi mando la Federazione al massacro, anche a costo di fare brutta figura. Ora andremo davanti al tribunale perchè altre realtà ci hanno citato”.