L’interessante approfondimento del quotidiano La Città.
A rivedere adesso quella scena sembra quasi una profezia. Un quarto all’una: il generale Ugo Marchetti viene intercettato dai tifosi in un bar zona Torre Angellara. Al bancone, davanti a lui, un bitter Campari. Amaro. Amarissimo come Salernitana-Empoli 2-4. La partita che doveva segnare lo scatto, la gara per centrare il risultato utile a dare l’abbrivio per l’impresa salvezza, è un incubo. Diventa un inferno, da subito, che mette sul banco degli imputati degli 11mila del “principe degli stadi” un solo uomo: Angelo Fabiani. Già dopo il raddoppio dell’Empoli, infatti, dalla Curva Sud si alza un unico coro: «Fabiani vattene», accompagnato poi da epiteti irripetibili. Il ds granata – avvistato in tribuna nel pre-match e già molto “agitato” – per i supporters dell’ippocampo è il grande colpevole della vergognosa prestazione offerta dalla loro squadra del cuore. È l’unica voce che si alza dalla Siberiano, diventando sempre più forte nel primo tempo mentre gli occhi degli aficionados della Salernitana si inorridiscono osservando le chiusure ritardate di Aya e Jarozsynski, il molto poco offerto da Di Tacchio in mezzo al campo, la confusione di Gondo in avanti.