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Il doppio ex, maturato calcisticamente proprio a Salerno, ha rilasciato un’intervista ai colleghi del quotidiano Il Mattino.

Estate 2011, tutto cominciò ufficialmente con il suo arrivo. Tutto cominciò da Antony Iannarilli. Il primo calciatore di proprietà della Lazio giunto alla Salernitana, che all’epoca – per vicende ormai arcinote – si chiamava Salerno Calcio, nel corso della primissima presidenza Lotito/Mezzaroma. Di fatto solo il primo di una lunga, lunghissima, serie che negli ultimi dieci anni, è risaputo, ha contraddistinto spesso e volentieri il calciomercato dei granata.

“Quella di Salerno è stata una tappa molto importante della mia carriera, parliamo di una piazza che ti forma non solo calcisticamente ma anche umanamente il racconto dell’ex numero uno, oggi in forza alla Ternana fresca di promozione in in Serie B – Ho un bellissimo ricordo di quegli anni, scesi in Serie D solo per poter giocare con i granata altrimenti sarei andato nuovamente in prestito in Lega Pro. A distanza di qualche tempo posso dire che è stata una scelta indovinata”.
Tra i diversi calciatori biancocelesti giunti a Salerno nelle ultime stagioni chi avrebbe potuto fare molto di più? 

“Giocare a Salerno è sì bello, ma allo stesso tempo non è facile. Vedi ad esempio l’esperienza di Strakosha che in granata ha vissuto momenti non semplici, poi però andando alla Lazio ha dimostrato tutto il proprio valore diventando per anni il titolare fisso dei biancocelesti. Superare, comunque, indenni o facendo davvero bene l’esperienza con la Salernitana vuol dire superare uno scoglio importante e crescere quindi notevolmente”.
Quanto è complicato per un portiere indossare la maglia da titolare della Salernitana? 

“Se vuoi giocare ad alti livelli nel corso della tua carriera devi essere pronto per un’esperienza come questa. Certo quando commetti un errore il tutto può essere amplificato tenendo conto delle pressioni che ci sono, ma ne vale la pena giocare a Salerno e allo stadio Arechi“.

Domenica per la prima volta Claudio Lotito si ritroverà di fronte da avversario la Salernitana, una sfida che sarà speciale quanto per l’ex patron granata? 
“Vuole certamente bene alla Salernitana, sarà indubbiamente una gara particolare per il presidente che l’estate scorsa non ha potuto far altro che rispettare le regole e lasciare quindi il club. I numeri, comunque, messi insieme nell’epoca granata sono tutti a suo favore”.

Per Iannarilli, invece, che partita sarà quella dell’Olimpico?

“Una gara diversa dalle altre. Personalmente mi auguro che la Salernitana possa salvarsi, questo è l’augurio che faccio a tutta la città. Certo fare punti all’Olimpico domenica sarebbe importante per la classifica. Ogni domenica ha sempre dimostrato di essere viva e di poter dire la sua contro chiunque. Certo sarà dura, ma questo lo si sapeva sin dal primo momento, ma credo che lotterà fino alla fine

Qual è la formula affinchè la salvezza potrà materializzarsi e diventare realtà a fine stagione? 

“Per vari motivi. Perché i numeri sono dalla sua parte, perché c’è tutto il tempo a disposizione, perché le prestazioni ci sono state fino ad oggi e perché magari a gennaio con la nuova società, che sono sicuro darà certezze al club, si potrà anche intervenire sul mercato per migliorare ulteriormente l’organico”.