Il patron vuole realizzare una serie di progetti entro un massimo di 18 mesi.
Stiamo parlando di infrastrutture e di un centro sportivo, il campo Volpe non mi piace, noi vogliamo fare le cose belle e quindi stiamo pensando di individuare un’area per creare più impianti sportivi al servizio non solo della prima squadra. Il Volpe, per una questione logistica e di spazi, non rientra nei nostri piani di investimento. Per l’Arechi pensiamo a una convenzione di lungo periodo. Non dobbiamo pensare per forza a quello che hanno fatto a Londra o a Parigi. A volte servono anche dei piccoli punti di accoglienza, dei chioschi, delle cose che rappresentano l’identità locale, per creare una modalità di stare insieme e di stare allo stadio, vivere lo spettacolo in modo differente. Lo stadio comunque deve rappresentare sempre di più l’anima della Salernitana e del rapporto che vuole avere con la città. L’amministratore delegato della Salernitana sarà Maurizio Milan, è un grande professionista, ci siamo conosciuti quando dirigeva la Business School del Sole 24 ore. Negli anni siamo diventati amici e credo sia la persona giusta per presidiare l’investimento e dare un contributo fondamentale nella realizzazione di tutte le cose che sono state dette, dalla trasformazione digitale agli investimenti locali nelle infrastrutture. Lavoreremo fianco a fianco per cercare di portare, da qui a sei mesi, tutti questi progetti a compimento. Questo non vuol dire però nello stato massimo di efficienza del progetto, almeno però li avviamo e li tocchiamo con mano. Col sindaco abbiamo parlato anche di fare un museo della Salernitana, non lo dobbiamo fare per forza come sta a Barcellona, non bisogna per forza essere i primi o altrimenti non si fa nulla, le cose è importante farle poi possono sempre essere migliorate”. Queste le parole del presidente Danilo Iervolino rispetto alla necessità di investire in infrastrutture. Il Volpe è stato bocciato, si continuerà a lavorare al Mary Rosy mentre non sono esclusi investimenti futuri sul Vestuti. Si individuerà, forse in provincia, una vasta area per creare un qualcosa che riguardi solo il settore giovanile, con tanto di foresteria e scuole per consentire ai ragazzi di continuare a studiare. L’Arechi potrebbe diventare un centro polifunzionale attivo 365 giorni all’anno, con occasioni di lavoro per tanti giovani del territorio e un guadagno fisso e certo per la prima realtà calcistica cittadina.