. . .

Il mister, in questo mese, non ha dato praticamente nulla alla squadra. Addio fattore casa, ieri atteggiamento da esonero immediato. Ma la dirigenza lo blinda: “Non si tocca”.

Chiariamo subito una cosa, per non alimentare i soliti commenti dei soliti dieci che invadono lo spazio social in cattiva fede: gli allenatori non sono certo i principali artefici di questo girone d’andata disastroso. Evidentemente sono stati commessi molti errori in sede di mercato e si sta pagando a caro prezzo l’assenza di un presidente che, nei momenti di difficoltà, vada in panchina con la squadra, sproni i giocatori, alzi anche i toni se necessario. Ma ciò non vuol dire esonerare da ogni responsabilità chi siede in panchina. E Stefano Colantuono, ad oggi, non ha dato assolutamente nulla alla Salernitana. Fermo da tempo e non certo vincente nel suo breve interregno salernitano (purtroppo concluso con una triste vicenda personale, tutto abbinato al grande gesto di rinunciare allo stipendio), il mister ha collezionato una vittoria e quattro sconfitte, tre su tre tra le mura amiche e con tre gare senza segnare. Un disastro. Ancor di più perchè due ko interni sono arrivati in scontri diretti assolutamente abbordabili contro avversari mediocri come Empoli e Sampdoria. Uno 0-4 al 45′ in casa non si era forse mai visto nella storia, così come è inaccettabile l’atteggiamento passivo assunto ieri dal riscaldamento fino all’ultimo secondo di recupero. E non regge nemmeno l’alibi di un rigore non fischiato (c’era, su Djuric), del primo gol che nasce da un corner inesistente e dei due miracoli di Audero. Se in campo presti il fianco alla malizia di chi ti è difronte e non ti fai trascinare da 12mila persone, vuol dire che sei stato scarso soprattutto mentalmente.

Di errori tecnici ce ne sono stati, eccome. Sai che Lassana è fermo da tempo e dovrà essere sostituito? Non togli certo Di Tacchio rischiando di chiudere il match in dieci. A che serve mettere Obi al posto di Kastanos, unico centrocampista con peculiarità offensive? Perchè ancora Zortea a destra? Perchè Bonazzoli in panchina e poi schierato palesemente fuori ruolo? La squadra segue l’allenatore? Tranne che con il Torino e, per un tempo, con lo Spezia noi abbiamo sempre visto una Salernitana “Castorizzata”, che contro Bologna, Sassuolo e Atalanta avrebbe meritato dai 5 ai 7 punti. E con Colantuono? Il gol di Schiavone al 94′ non faccia dimenticare che pure a Venezia, in 11 contro 10 per mezz’ora, si rischiò di perderla in zona Cesarini. Ma è l’assenza di organizzazione sulle cose più elementari che preoccupa. Emblematico quanto accaduto con Ribery che, sofferente al ginocchio, chiedeva il cambio senza essere accontentato salvo poi buttarsi a terra e sedersi da solo in panchina…senza che venisse effettuata subito la sostituzione! Notiamo anarchia anche su chi debba battere le punizioni, scarsa volontà di assumersi responsabilità e uno spirito da squadra fortemente rassegnata alla retrocessione. Se poi è il condottiero a mollare per primo assistendo alla ripresa seduto senza dire una parola…