L’arrivo di Iervolino ha scatenato entusiasmo ed è bellissimo respirare questo clima, ma ora serve dimostrare con i fatti. Potenzialmente è un grande presidente, occorre maturità dell’ambiente.
Tutto si può dire tranne che il nuovo presidente della Salernitana Danilo Iervolino non abbia fatto colpo sui giornalisti salernitani e sui tanti tifosi a seguire on line la conferenza stampa di presentazione. Tante belle parole, grazie a una buona dialettica che deriva da una notevole cultura e discorsi convincenti, di quelli che tutti avrebbero voluto sentire. “L’accoglienza dei tifosi mi dà una gioia incredibile – esordisce così Iervolino – sono davvero felice di essere qui con voi. Nella mia vita, pur essendo giovane, ho fatto tante cose ma dalla mezzanotte del primo gennaio è come se tutto fosse stato accantonato per concentrarsi su questo progetto a tinte granata. E’ la giornata dei grazie. Sono stato travolto da un amore straordinario, forse anche inaspettato. Ho un progetto di cambiamento a 360°, mi piacciono le sfide e qualcuna l’ho vinta nelle mie attività professionali”.
E ancora: “Vogliamo una Salernitana ricca di professionalità di livello assoluto, l’osmosi con il territorio fa la differenza e il centro sportivo è un’idea che ho in testa da tanto tempo”, musica per le orecchie di tanti, dopo le critiche, non sempre lecite, alla gestione della proprietà Lotito–Mezzaroma e della dirigenza con a capo il direttore generale Angelo Fabiani. Colpiscono proprio le parole rivolte a quest’ultimo: “Ho chiamato Fabiani, gli ho fatto i complimenti…”, ovviamente il riferimento, non solo ai primati conseguiti, ma soprattutto a tutte le volte che il dg ha tirato fuori le castagne dal fuoco alla Salernitana in periodi particolari, vedi spareggio col Venezia per non retrocedere con il Foggia a incalzare a botta di ricorsi e non ultimo la costituzione del Trust che ha consentito alla società granata di iscriversi al massimo campionato.
Dopo gli elogi, però la tirata di orecchie: “La Salernitana è qualcosa in più di una squadra da gestire dietro la scrivania, è sotto gli occhi di tutti che si sia creato uno scollamento totale e generale tra la dirigenza e il pubblico. Quando ciò accade, a prescindere dai risultati, un presidente ha necessità di intervenire”. Sarà Walter Sabatini a prendere il suo posto, al neo patron brillano gli occhi quando parla di lui: “Durante il nostro colloquio mi ha fatto impazzire la sua professionalità, la sua voglia di vincere di lavorare. Sono per una gestione duale della società di calcio, ci siamo subito piaciuti e sono convinto che ci siano tutti i presupposti per regalare grandissime soddisfazioni alla tifoseria”.
Insomma, una conferenza stampa fiume, il presidente non si è certo risparmiato, dimostrando disponibilità alle tante domande dei giornalisti, cercando di instaurare con stampa e tifosi un feeling particolare. Le promesse di fare grandi cose, di mantenere la Salernitana nei palcoscenici che le competono, non disdegnando un ritorno (facendo i dovuti scongiuri) in cadetteria, che ci può stare, ma con l’impegno di uscire sempre a testa alta dalle competizioni.
In effetti passare da un personaggio “scorbutico” come Lotito, anche se ben coadiuvato dal co-patron Marco Mezzaroma, chiamato spesso a fare il “poliziotto buono” per calmare la piazza, a uno come Iervolino, per tanti può sembrare di vivere un sogno. Chi vi scrive però ha alle spalle molti anni di Salernitana e di Vestuti, con 25 anni consecutivi di Serie C e presidenti giunti a Salerno su carri trionfanti e poi scappati (o mandati) via dopo clamorosi insuccessi o peggio ancora… Non ci incantano le parole, ma pretendiamo i fatti: ci auguriamo davvero che la nuova proprietà possa creare un nuovo rapporto con i tifosi facendo le cose per bene nell’interesse del grande Cuore Granata, che oggi ha ricominciato a battere forte.