Il restyling dello stadio potrebbe consentire alla Salernitana di ricevere ogni giorno l’abbraccio della gente.
Quando sono arrivati i fondi del credito sportivo in concomitanza con l’evento delle Universiadi, in tantissimi hanno invocato un investimento anche per il Vestuti. Lo storico stadio, che ha ospitato per decenni le gare della Salernitana in un clima forse irripetibile e che metteva i brividi anche agli avversari, versa attualmente in una condizione pessima: spalti inagibili, manto erboso ormai inesistente, spogliatoi da rinnovare. Pochi anni fa l’attuale Governatore Vincenzo De Luca aveva ipotizzato addirittura l’abbattimento della curva, laddove migliaia di persone hanno trascorso periodi indimenticabili. La sommossa popolare spinse l’amministrazione a rivedere la propria posizione, ma sarebbe opportuno che il Comune ridesse un minimo di decoro al tempo del calcio e dello sport salernitano. La proposta, dunque, è questa: perchè non investire sul Vestuti consentendo al settore giovanile, ma anche alla prima squadra di allenarsi nel cuore della città per respirare di nuovo quel clima di appartenenza e di passione autentica che manca? Perchè, almeno, non trasformarlo in un museo permanente? Iervolino non lo ha affatto escluso.
Il Comune, comunque, sta iniziando a muoversi concretamente. Pochi mesi fa stati investiti 100mila euro per la nuova pista d’atletica, prevista un’opera di manutenzione straordinaria che riguarderà anzitutto gli spogliatoi. Successivamente ci sarà una nuova riunione utile pianificare il futuro: c’è da rifare completamente il terreno di gioco (ormai inagibile anche per le altre realtà sportive del territorio), l’idea del museo stuzzica ed è un ambiente ideale rispetto, ad esempio, al Teatro Ghirelli che occorre anche per altri eventi socio-culturali. L’aspetto più complesso riguarda gli spalti, inaccessibili al pubblico. L’ultimo evento che ha ospitato gli spettatori è storia dell’estate del 2012, quando il club Spartani Salernitani inscenò il memorial “Per non dimenticare” dedicato ai quattro angeli scomparsi tragicamente nel treno di ritorno da Piacenza. In quella circostanza fu determinante l’assunzione di responsabilità non solo degli organizzatori, ma anche dell’ex assessore allo sport Marco Petillo