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Un cuore granata non molla mai

Negli ultimi giorni vi abbiamo raccontato una serie di storie che consentono di lanciare un messaggio di speranza, persone che hanno combattuto a testa altissima contro un destino bastardo ma che oggi possono guardare al futuro con rinnovato ottimismo. Tempo fa vi parlammo di Nicola Vitale, storico tifoso della Salernitana molto stimato in città e in provincia che, improvvisamente, ricevette una diagnosi tremenda: era malato di cancro. La torcida granata, al solito sensibile, organizzò una bella iniziativa incoraggiandolo con striscioni, cori e fumogeni nei pressi della sua abitazione, esortandolo a non mollare e a combattere come un guerriero soprattutto per la sua meravigliosa famiglia. Persone speciali che non lo hanno abbandonato nemmeno un secondo, anche quando la situazione sembrava irrimediabilmente compromessa. La competenza dei medici, le nuove cure oggi a disposizione e la sua forza morale consentono, però, finalmente di gioire. Perchè due anno dopo l’incubo si è trasformato in un sogno: gli ultimi accertamenti diagnostici evidenziano una remissione della patologia, uno scenario inimmaginabile fino a pochi mesi fa. E, in parte, anche l’amore per la Salernitana ha contribuito. Lo ricordiamo, sul letto d’ospedale in piena chemioterapia, con la sua tuta granata e il cavalluccio marino in bella vista, con messaggi social a sostegno di una squadra che, all’epoca, volle omaggiarlo di un video commovente.

E’ proprio Nicola, commosso,  raccontare la sua storia alla redazione di IotifoSalernitana :”Nel 2020 ho scoperto do avere un tumore ai testicoli, ma eravamo in piena pandemia e non mi operarono subito. In quei due mesi si sono formate delle metastasi, al punto che dopo l’operazione la strada restava decisamente in salita.  Era stato colpito il rene, c’erano  linfonodi con cellule maligne e, da un giorno all’altro, non riuscivo nemmeno più ad andare in bagno. Iniziato il ciclo di chemio ho affrontato un male altrettanto pericoloso: la depressione. Mi sentivo debole e fragile, persi 50 chili e quando il peggio sembrava alle spalle ecco una nuova malattia, stavolta allo stomaco. Mi dissero che non mi restava molto da vivere, così decisi di trasferirmi in Brasile dai miei figli e da mia moglie. Lì una giovane oncologa propose una chemio più invasiva, una sorta di ultima spiaggia con rischi elevatissimi. In Italia una chiemio durava mediamente tre ore al giorno, lì il ciclo prevedeva una durava 8 ore per 4 giorni più una ulteriore chemioterapia di dieci ore.  Il fisico ne risentì, mi sentii male e andai in coma, risvegliandomi dopo alcuni giorni con mia moglie sempre al mio fianco e la consapevolezza che tanti amici pregavano per me seppur a distanza. Il destino decise di non darmi tregua: migliorata la situazione a livello dello stomaco, ecco problemi ai polmoni. 4 dicembre altra operazione, ora ho il corpo pieno di cicatrici”.

La straziante storia si conclude, però, con una bella notizia: “E’ stata dura, ma gli ultimi esami risultano tutti negativi. Voglio cogliere l’occasione per lanciare un messaggio a tutti coloro che purtroppo combattono questa malattia: lei è forte, vince molte battaglie ti distruggerà sia fisicamente che mentalmente ma non bisogna mai, mai, mai arrendersi. La fede in Dio, l’amore della famiglia e degli amici, l’appoggio di fratelli e sorelle, di mia mamma e mio padre, della vostra redazione che mi chiamava quasi ogni giorno pur non avendo mai avuto occasione di conoscerci di persona sono stati indispensabili.  Nello stesso periodo facevo le chemio proprio con tua sorella, ironia della sorte, lanciamo assieme un appello al bastardo: puoi vincere le battaglie singole, noi vinceremo la guerra. Il mio motto è stato sempre quello dei miei cari amici ultras della salernitana: oltre il novantesimo, fino alla fine! Non posso non rivolgere un pensiero alla mia cara Salernitana, l’amore della mia vita libero dai romani e rinforzato da un presidente serio affiancato da un direttore competente che ci ha fatto ulteriormente innamorare. Non importa se ci salveremo o no, in 25 giorni hanno fatto già meglio di chi li ha preceduti per 10 anni e c’è grande credibilità. Sono certo che questa società farà grandi cose a Salerno, anche in ambito internazionale. Sono convinto arriveremo in Europa in tre anni. E anche se sono in Brasile non ho mai smesso di amare la mia Salernitana. L’unica squadra del mio cuore. Dico ancora grazie per l’intervista e un abbraccio a tutti quelli che mi sono stati vicino, in particolare a mio cugino Março Giordano presidente di “ART Itália” tra l’altro sponsor della Salernitana. Non si è mai tirato indietro, con un contributo anche economico. Grazie!”.  Caro Nicola, siamo noi a ringraziare te. Per la signorilità dimostrata, per la dignità con cui hai combattuto, per l’amore che hai dimostrato per la famiglia, per il messaggio che hai voluto lanciare a chi spera di vincere come hai fatto tu. Siamo orgogliosi, felici e commossi, racconteremo a tutti la tua storia perchè è un inno alla vita in un momento difficile per tutti. Grande Nicola, il tuo cuore granata non ha mai smesso di combattere.