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Contestata l’espulsione di Strandberg, ma a termini di regolamento Rapuano non ha sbagliato quasi nulla. Netto il rigore, forse Soriano da rosso diretto.

Direzione dai due volti per il signor Rapuano di Rimini, fischiato dai tifosi ospiti e omaggiato di un coro non propriamente affettuoso. Nulla di paragonabile ai disastri del recente passato che avrebbero meritato ben altre decisioni da parte dell’AIA, ma oggi soltanto il VAR ha evitato ulteriori torti a danno dei granata. Specialmente in occasione del rigore. Djuric, non uno facilissimo da mandare giù, è caduto al suolo dopo un contrasto e la manata di Soriano è stata ingenua quanto evidente. Per fortuna i suoi collaboratori lo hanno esortato a consultare gli strumenti tecnologici: penalty e secondo giallo inevitabile. Così come, purtroppo, non ci sono dubbi sulla rete dell’1-1: la palla, seppur per una questione davvero di centimetri, oltrepassa interamente la linea di porta. Castori si è lamentato per l’espulsione di Strandberg, ritenuta severa. A termini di regolamento la prima ammonizione è ineccepibile, sul fallo di mano le immagini certificano ci sia un braccio largo ma la distanza è abbastanza ravvicinata: nulla di scandaloso, ad onor del vero. Il “due pesi e due misure”, tuttavia, è stato evidente: poco prima, infatti, sia Barrow sia Medel erano intervenuti duramente sui calciatori granata, in alcuni casi da dietro e senza nemmeno sfiorare il pallone. Non c’è stato altro che un semplice richiamo verbale. Sacrosanto anche il rosso ai danni di Schouten per una entrata del tutto inutile e fuori luogo, tra l’altro pericolosa. Pochi, infine, i sei minuti di recupero, durante i quali il portiere rossoblu ha perso un sacco di tempo senza essere nemmeno sollecitato ad affrettare le operazioni. 5 gol, uno stop per il caldo, due rossi, un infortunio e altre situazioni avrebbero richiesto almeno 120 secondi in più. Nel complesso resta un voto insufficiente, anche per quelle decisioni “mezze e mezze” nel dubbio sempre favorevoli ai padroni di casa.