Lavorare in queste condizioni anomale e del tutto nuove creerebbe difficoltà a chiunque, il ds Fabiani si sta muovendo bene anche grazie alla sinergia con lo staff tecnico.
A Salerno si respira un clima decisamente particolare: da un lato la soddisfazione per la prima vittoria in campionato e per una classifica che inizia ad offrire spiragli di salvezza, dall’altro la paura per l’esclusione dal torneo alla fine del girone d’andata. Le regole parlano chiaro: c’è tempo fino al 31 dicembre per cedere la società e consegnare la Salernitana ad un nuovo presidente. In queste ore si sono susseguite dichiarazioni molto differenti tra loro: il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha confermato che ci sono manifestazioni d’interesse, il ds Angelo Fabiani ritiene che nel trust non sia prevista l’ipotesi esclusione, l’amministratore unico Ugo Marchetti asserisce che c’è la paura di una estromissione, i trustee si dicono pronti ad accelerare per rispettare i parametri imposti dalla Federazione. Un caos, insomma. Nella nota emessa ieri dagli istituti bancari che gestiscono il club, si evidenzia che tutti gli imprenditori interessati non hanno proposto quanto richiesto dai disponenti, previa perizia di un esperto avallata dalla stessa Federazione. Che, dunque, rischia di procedere contro una società per regole da essa stessa proposte ed approvate. A prescindere da come finirà (attese novità ufficiali entro il 15 novembre, poi è chiaro che partirà un’asta al ribasso con tutti i rischi del caso), va fatta una riflessione: nessuno sta riconoscendo i giusti meriti al ds Fabiani e al tecnico Castori. Entrambi stanno operando in una situazione totalmente nuova, con un budget ridotto, senza un presidente e con un potere contrattuale limitato in virtù delle scadenze succitate. Quale dirigente sarebbe riuscito a portare gente come Ribery, Simy, Obi, Gagliolo, Bonazzoli, Ranieri, Coulibaly e Ruggeri in un contesto del genere? E, non a caso, pare che uno dei gruppi interessati potrebbe decidere di ripartire da questa ossatura tecnica e dirigenziale qualora acquisisse l’intero pacchetto azionario di un club in salute, in attivo e che ha incassato già 1,2 milioni di euro dal botteghino dopo appena 4 gare casalinghe.