Nonostante i cambiamenti nella formazione, gli arrivi di nuovi giocatori e allenatori, la Salernitana continua a lottare con una grave lacuna difensiva, un problema che si trascina da quando la squadra è tornata nella massima serie del calcio italiano. La recente partita contro il Cagliari, conclusasi con quattro gol subiti, ha riaffermato la posizione del club come una delle difese più vulnerabili del campionato.
Questo difetto cronico nella retroguardia dei granata sembra indomabile, nonostante varie tattiche e schieramenti difensivi. La squadra non ha mai mostrato una solidità difensiva sufficiente a garantire la salvezza in Serie A, l’obiettivo minimo che si era prefissato ad inizio stagione. La scorsa stagione, la situazione è stata in parte mitigata dal brillante attacco guidato da Boulaye Dia, che ha messo a segno 16 gol, e dalle prestazioni eccellenti del portiere Ochoa, ma quest’anno, nonostante l’arrivo di rinforzi di caratura internazionale come Manolas, Boateng, e il rientro di Fazio, i problemi difensivi persistono.
I nuovi acquisti non hanno portato il miglioramento sperato. Fazio, in particolare, è stato al centro di critiche per svariati errori, mentre Manolas, arrivato a Salerno non in perfette condizioni fisiche, ha faticato a imporsi come leader difensivo. Pirola, subentrato nella seconda metà della partita, ha mostrato segni promettenti, ma resta da vedere se potrà influire positivamente sulla stabilità difensiva della squadra a lungo termine.
Le condizioni fisiche di alcuni giocatori chiave e la possibilità di recuperare altri elementi per il prossimo match rappresentano speranze di miglioramento, ma il passato recente non lascia presagire cambiamenti radicali. La Salernitana deve trovare una soluzione per rafforzare la difesa se vuole evitare una lotta per la salvezza fino all’ultimo respiro della stagione. La continuità dei problemi difensivi non solo mina le ambizioni della squadra ma solleva anche interrogativi sulla strategia di mercato e sulla preparazione tattica.