
Aniello Aliberti, ex presidente della Salernitana, è intervenuto a Radio Punto Nuovo nel corso di Punto Nuovo Sport Show: “L’acquisto di Ribery può essere paragonato a quello di Maradona? Il paragone con Maradona è inimmaginabile farlo, parliamo di calcio non di spettacolo. Oggi come oggi, la Salernitana avrebbe bisogno di altri giocatori nonostante Ribery in passato sia stato un grande calciatore. Nonostante non sia molto d’accordo con alcune operazioni societarie, auguro innanzitutto alla Salernitana di salvarsi e raggiungere una salvezza tranquilla, più che altro è un sogno.Poi ha aggiunto: “Opinioni sulla campagna acquisti? Non mi piace, per 1-9-1 sarebbe ideale questa rosa. Se avesse licenziato Delio Rossi si sarebbe salvato? In quell’anno c’erano diversi problemi e credo che allenatore, società e calciatori non erano pronti alla Serie A. La faccenda Gondo? Non dovrebbero esserci contatti tra la Lazio e Salernitana. Da qui al 31 dicembre penso che non ci saranno compratori almeno che qualcuno non se la compri nonostante gli eventuali risultati negativi, la squadra doveva essere venduta a inizio anno quando il valore era maggiore”.Infine Aliberti spiazza i tifosi della Salernitana: “Tre milioni lordi per Ribery li avrebbe spesi? Non ci penso nemmeno, spero ci saranno coperture per questi importi anche se un piccolo tesoretto penso ci sia.
L’intervista è tratta integralmente dal sito AreaNapoli. Fa un certo effetto pensare che un presidente associato al primo fallimento della Salernitana dispensi consigli sulla gestione economica nel periodo di calciomercato. Dire che non ci saranno compratori significa gettare benzina sul fuoco e trasmettere negatività ad un ambiente che, per responsabilità soprattutto sue, si ritrovò a giocare in terza categoria e, parallelamente, in C1 con una palla di pezza al posto dello stemma. Ognuno può fare quello che vuole, ci mancherebbe, ma parlare di un qualcosa che, a suo dire, è “finita con me nel 2005” è quantomeno incoerente. Così come rimarcare i rapporti tra Lazio e Salernitana quando, in passato e in modo forse meno palese, accadeva la stessa cosa con Casillo.