In piena pandemia si cerca di fare i furbetti e di conquistare punti sulla pelle di calciatori malati di covid. Iervolino infastidito dal comportamento del Venezia, ma la partita si giocherà.
Ognuno è libero di tutelarsi come meglio crede, ci mancherebbe, ma quanto sta accadendo in queste settimane non rientra propriamente in quello spirito sportivo invocato a più riprese. Pensare che una squadra voglia vincere una partita senza giocarla approfittando delle defezioni di un avversario falcidiato da una malattia fa storcere il naso, soprattutto se si trovano indirettamente coinvolte due tifoserie unite da un ottimo rapporto. Nel 2019 si lamentarono per la disputa dei playout con annessa retrocessione, l’anno scorso per il gol di Gondo allo scadere (regolare), nel girone d’andata per l’arbitraggio, oggi per la decisione sacrosanta del giudice sportivo di non assegnare la vittoria a tavolino e di prevedere la disputa del match. Il Venezia, insomma, si infuria ogni volta che incontra la Salernitana e, con il preannuncio di reclamo, potrebbe fare un vero e proprio autogol. Perchè più passerà il tempo, più l’organico granata (sulla carta obiettivamente superiore) entrerà in condizione e potrà giocarsi alla grande le proprie chance in uno stadio tristemente vuoto a inizio gennaio, ma che presenterà un colpo d’occhio d’eccezione. I documenti prodotti dal club e dall’ASL non lasciano spazio a dubbi: non c’erano le possibilità di scendere in campo, nè decisioni successive possono assumere carattere retroattivo. “Faranno ricorso? Possibile. Vinceremo anche quello. E sarebbe una vittoria legale da 8 punti” la risposta della Salernitana. A questo punto non è affatto da escludere che il match si possa disputare addirittura a metà aprile, mentre per Udinese-Salernitana si potrebbe sfruttare la pausa per la Nazionale sebbene anche i bianconeri, dopo le recenti sconfitte, stiano pensando di rivolgersi al Collegio di Garanzia del CONI. Confermata la volontà della Lega A di sostenere il Venezia in questa battaglia, andando anche contro quanto stabilito dal giudice sportivo.