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In questi giorni è riesploso l’entusiasmo del pubblico salernitano. I numeri certificano lo strapotere del popolo granata.

Sarà la serie A, sarà la riapertura degli stadi dopo quasi due anni di chiusure legate alla pandemia, ma la tifoseria salernitana sta riscoprendo il piacere di seguire dal vivo la squadra del cuore. Quanto accaduto negli ultimi giorni è davvero straordinario e conferma le potenzialità di una piazza che, quando vuole, sa essere determinante come poche altre in Europa: 1200 persone a Bologna, altrettante alla stazione per salutare la partenza dei calciatori e dello staff tecnico, 13mila biglietti polverizzati per il big match con la Roma in meno di sei ore malgrado una marea di problematiche e i prezzi forse più alti della categoria. Se non è un record poco ci manca. Nell’ultimo fine settimana, nessuna società ha potuto contare su una presenza di pubblico così massiccia in campo esterno, nemmeno il Milan a Marassi o la Juventus a Udine.  Al Dall’Ara abbiamo visto supporters granata in tutti i settori: distinti, tribuna, finanche nella curva Nord che è feudo di ultras rossoblu.  E solo a Salerno, per ora, lo stadio è sold out. Gli ultras hanno deciso di disertare in segno di protesta verso il Governo, eppure già da cinque giorni non ci sono più biglietti a disposizione. Al punto che qualcuno, aggirando restrizioni ed ostacoli, era riuscito ad “intrufolarsi” nel settore ospiti. Le dirette concorrenti già impallidiscono rispetto alla forza dell’Arechi: erano in 3500 per Empoli-Lazio, 11mila in Sampdoria-Milan, 5500 in Cagliari-Spezia. E, in proporzione, Salerno vince il confronto anche con i “cugini” napoletani: 19mila per l’esordio casalingo col Venezia, pur con una capienza maggiore e costi accessibili. Non osiamo nemmeno immaginare che spettacolo saprà offrire la curva Sud quando anche lo zoccolo duro accantonerà rispettabili prese di posizione in nome del bene comune che era, e resta, la Salernitana. Una squadra forse inferiore alle altre dal punto di vista tecnico, destinata a soffrire fino alla fine e condannata anticipatamente alla retrocessione da tutte le agenzie di scommesse. Ma il fattore dodicesimo uomo potrà ribaltare pronostici e previsioni. C’è una serie A da difendere, c’è una piazza che ha fame di calcio e che farà di tutto per spingere i propri beniamini verso una impresa che resterebbe a vita scolpita nella storia. I 13mila di domenica prossima saranno soltanto un primo assaggio. L’Italia pallonara si inchina di nuovo a cospetto del magico mondo degli ultras Salerno.

Redazione IotifoSalernitana