Certamente non all’insegna del fair play il comportamento della società lagunare, mentre resta salda l’amicizia tra le due tifoserie. In campo sarà sicuramente una battaglia sportiva
In attesa che la squadra inizi a fare punti pesanti sul campo, fuori dal rettangolo di gioco c’è un trio che sta vincendo partite che potrebbero risultare determinanti. I legali Chiacchio, Sica e Fimmanò si stanno battendo da mesi per riconoscere le ragioni della Salernitana e per consentire ai granata di affrontare Udinese e Venezia senza incappare in sconfitte a tavolino e penalizzazioni. Proprio con l’avvocato Fimmanò, tra i più preziosi collaboratori del presidente Danilo Iervolino, le redazioni di IotifoSalernitana e di GranataCento hanno avuto il piacere di interagire telefonicamente pochi minuti dopo la favorevole sentenza:
Avvocato, che sensazioni prova in questo momento?
“Siamo molto soddisfatti, posso dire che in questo secondo grado di giudizio abbiamo trovato una situazione ancora più complessa. Il Venezia è andato un pochino fuori dalle righe, c’è stata una discussione accesa e non dimenticherei che la Lega A si era costituita in giudizio a fianco dei lagunari. Obiettivamente, però, gli elementi a nostro favore erano tali e tanti da non farci temere nulla, eravamo certi che non sarebbe stata ribaltata in alcun modo la sentenza già favorevole del giudice sportivo”.
Su quali elementi avete basato la vostra difesa?
“Su dati inattaccabili: semplicemente contro il Venezia non c’era alcuna possibilità di disputare la partita. Avevamo a disposizione sette calciatori, di cui tre portieri. Inoltre non potevamo attingere dalla formazione Primavera perchè le loro attività erano state ufficialmente sospese prima fino al 15 gennaio e poi fino al 21. Sono stati adottati tutti i comportamenti necessari per rispettare le leggi e salvaguardare la salute, violare quanto stabilito dalle autorità sanitarie significava entrare nella sfera penale. Stiamo parlando di elementi fattuali, già in prima istanza era stato riconosciuto il factum principis ed eravamo fiduciosi e relativamente tranquilli pur consapevoli che la discussione sarebbe stata animata”.
Deluso dal comportamento del Venezia, club che in piena pandemia voleva vincere a tavolino e che il presidente Iervolino ha bacchettato per assenza di fair play?
“Non me la sento di esprimere giudizi, forse nei loro panni avremmo fatto la stessa cosa. Retrocedere o salvarsi cambia moltissimo per una società di calcio, ci sono in palio interessi di ogni genere ed è rispettabilissimo che una società faccia di tutto per difendersi qualora ritenga di aver subito un torto. Immagino che sul campo sarà una partita altrettanto intesa, ora tocca ai calciatori fare punti”.
La paura è che la data di recupero possa essere stabilita quando la classifica sarà già compromessa…
“Anche per scaramanzia è ipotesi che non vogliamo affatto prendere in considerazione, le date sono l’ultimo dei problemi”.
Crede che Udinese e Venezia faranno ricorsi ulteriori?
“Udinese-Salernitana è diventata un po’ il punto di riferimento per tutte queste situazioni similari. Non credo che ci sarà un terzo round con i friulani. C’è tempo fino al 25 di marzo per fare ricorso, ma mi sento di escluderlo categoricamente. Per quanto riguarda il Venezia, una volta lette le motivazioni avranno la possibilità di rivolgersi al Collegio di Garanzia del CONI. Ma ormai non ci sono più dubbi: la partita, come giusto che sia, si disputerà sul campo e speriamo fortemente che il nostro lavoro possa dare una mano affinché la squadra granata compia una impresa sportiva di straordinaria rilevanza. La palla passa ai giocatori”.