. . .

Le mani di Castori per rendere Kechrida un grande colpo di mercato

Il calciatore tunisino ha ben impressionato nel secondo tempo contro la Reggina, ma fatica tantissimo in fase difensiva. E se rendesse meglio nel 4-4-2 come esterno offensivo?

La grande giocata in occasione del secondo gol di Bonazzoli ha esaltato i tifosi granata, quelli che a fine primo tempo lo stavano già massacrando sui social e che ora parlano di terzino rivelazione e grandissimo colpo di mercato. La verità, come sempre, sta nel mezzo. Kechrida, talento tunisino scovato dal direttore sportivo Angelo Fabiani blindato con un contratto pluriennale, ha sicuramente talento, quando spinge dimostra di essere un ragazzo in gamba e dotato tecnicamente, ma deve lavorare moltissimo sulla fase di non possesso. Nei campionati in cui ha giocato era praticamente un esterno d’attacco, costantemente nella metà campo avversaria e coperto alle spalle da un terzino destro o, comunque, da un centrocampista di interdizione. Non a caso, contro la Reggina, ha fatto vedere le cose migliori dopo l’ingresso in campo di capitan Di Tacchio, bravo a raddoppiare le marcature e ad occupare le zone del campo lasciate scoperte. Dire che non sappia marcare sarebbe ingeneroso, del resto stiamo parlando di un calciatore che gioca costantemente con la propria Nazionale e che era seguito da alcuni club europei anche di una certa importanza.

E’ sul piano tattico che occorrerà un certosino lavoro di Castori per trasformare un ragazzo potenzialmente fortissimo ma incompleto in un giocatore eccellente su cui puntare anche in ottica futura. Molto spesso Kechrida tendeva ad accentrarsi e quasi a pestarsi i piedi con Gyomber, lasciando libero l’esterno destro amaranto. A cospetto di una formazione di categoria inferiore è palese si notino meno alcuni errori, ma già da domenica si inizierà a fare sul serio e non si può regalare nulla ad un Bologna qualitativamente superiore dalla cintola in su. Sia chiaro: nessuna critica, nè bocciatura. Siamo certi che la dirigenza e lo staff tecnico sapranno intervenire nel modo migliore per aiutarlo a crescere e ad acquisire le conoscenze necessarie per ben figurare anche nel difficilissimo campionato italiano. Quello in cui la tattica incide e non poco. Ma allo stesso tempo non bastano un paio di slalom eccellenti ed un assist al bacio per Bonazzoli per dormire definitivamente sonni tranquilli. Restiamo dell’idea che sull’out destro, dopo l’addio forzato di Casasola, serva un elemento d’esperienza che consenta a lui e al giovane Zortea di crescere progressivamente e senza bruciare le tappe.