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Prime 48 ore per Colantuono a Salerno, non c’è tempo da perdere: non si può fallire contro l’Empoli.

Dalle ore 11 al tramonto, prima in osservazione sui campi e in palestra, poi dentro la Salernitana ed i suoi malanni, il nuovo allenatore Stefano Colantuono ha riunito la squadra e le ha riservato poche parole. Tutto è rimasto blindato nel centro sportivo – compresi i discorsi – ma passa un concetto chiaro, quasi rimbomba: l’impresa è possibile, la Salernitana non è inferiore al plotoncino che lotta per salvarsi. Insomma «Si può fare». Non è il suo virgolettato, ma si addice lo stesso: è la sintesi del momento granata, del pensiero del gruppo, pure il claim che l’Empoli, prossimo avversario, ha utilizzato ieri per lanciare la campagna abbonamenti alle prossime 14 gare interne. La Salernitana ne ha una sola: la prossima. Non può concedersi svolazzi, deve lavorare sulle motivazioni feroci e poi deve trovare la chiave, la password per la rinascita. Stefano Colantuono, ha anche dedicato pensieri (riservati, non è escluso che si siano anche sentiti) a Castori, all’allenatore-amico: dispiaciuto per lui, ma contento ovviamente di ritornare in sella, in un ambiente che conosce. Ha vestito il granata tra dicembre 2017 e dicembre 2018, poi qualcosa si era interrotto proprio dopo una trasferta a La Spezia, sovrastato anche da problemi familiari che l’avevano spinto a mollare per giocare una partita più importante, vicino agli affetti più cari. Sul campo riabbraccia i «vecchi» Djuric e Di Tacchio.

Adesso, però, si riparte tutti da zero, tutti sulla bilancia della valutazione tecnica e tattica. Colantuono ha voluto osservare tutti: pregi e difetti, corsa e cuore – certo – ma anche piedi, idee. Si sono rivisti all’opera anche Kalombo e Guerrieri. La boa, però, è la lista dei 18, la Salernitana ha due slot a disposizione in tutta l’annata agonistica per operare ingaggi extra sessioni di mercato. Nel frattempo le difficoltà sulla fascia destra e la precarietà alla voce «terzino destro» erano evidenti per Castori e lo sono per Colantuono.

Dopo un giorno di allenamento, nulla può essere ovviamente deciso, determinato, scontato ma l’orientamento sarebbe di insistere sulla difesa con tre centrali, in attesa di capire se sarà possibile recuperare Gyomber per sabato (difficile ma non impossibile, senza lesioni muscolari). Kechrida ha passo – ma non sufficiente attenzione in fase difensiva, quindi va protetto e aiutato – per fare il quinto, ritornerà utile Aya. Jaroszynski e Gagliolo, quest’ultimo pretoriano di Castori, sono in ballottaggio. In mediana dipende dalle scelte e forse anche da Ribéry. Castori lo schierava tra le linee, dunque come suggeritore di due punte. Franck è Franck: ha carisma e trascina, ha il piede per mandare in porta ma potrebbe anche lui stesso «mandare» il pallone in fondo al sacco. Quindi non è escluso che all’occorrenza, già contro l’Empoli dal 1′ oppure a gara in corso o in divenire, la stella francese della Salernitana possa stazionare più vicino alla porta, una delle due punte e non suggeritore. È una ipotesi – una delle tante – al vaglio del nuovo allenatore. Colantuono ieri era indaffarato, adrenalinico, motivato. Ha trasmesso tutto alla squadra, si è tuffato nel lavoro. Non ha avuto il tempo per i convenevoli («Presto, presto, ci siamo?», ha detto ai fotografi dopo il primo scatto che ha immortalato il suo arrivo), non ha avuto spazio per la conviviale. Anzi, insieme allo staff e al club manager Bianchi, si è concesso un frugale pasto – una insalata e il caffè – con il quale ha spezzato il tour nel centro sportivo. Ha voluto prendere visione dei tre campi a disposizione (nella sua precedente esperienza, ce n’era solo uno) e poi della palestra. Oggi le sensazioni dovranno cominciare a diventare certezze. L’Empoli è più vicino, la Salernitana ha un orizzonte di 90′: deve solo vincere e farà prove generali domani in amichevole contro la formazione Primavera al centro sportivo Mary Rosy.