Due offerte vincolanti, cifre molto vicine a quelle chieste dai trustee e i primi nomi. Ma calma con i facili entusiasmi. Si prendano le distanze da personaggi che, dopo mesi di inesattezze, strumentalizzano la vicenda non per il bene della Salernitana ma per mera popolarità.
Il risicato comunicato stampa emesso oggi pomeriggio dai trustee (che, originariamente, non era previsto ma è frutto delle legittime richieste della tifoseria) lascia trasparire una serie di indizi che inducono a guardare al futuro con relativo ottimismo. Anzitutto la parte finale, quando si parla di “definizione”: è chiaro che le due offerte concrete di cui vi abbiamo parlato lo scorso 15 novembre si sono quantomeno fortemente avvicinate a tutte le richieste fatte dagli stessi trustee, dai disponenti e, soprattutto, dalla Federazione. Nel primo caso si tratta di una cordata di imprenditori romani che, in un primo momento, aveva prodotto documentazione attestante la totale estraneità dalla Lazio e dalla famiglia Lotito. Sembrerebbe, però, che per motivi di natura lavorativa ed imprenditoriale ci siano stati rapporti con Marco Mezzaroma diversi anni fa ed occorreva integrare in tempi rapidi. Per questo in molti stanno pensando a Rosella Sensi, nome che è stato confermato anche a livello nazionale: ove mai non ci fossero, come accaduto ad esempio con Della Valle, smentite ufficiali si potrebbe effettivamente pensare alla veridicità della cosa. Ma noi, come abitudine, non siamo soliti annunciare cessioni societarie, giocare ai rebus e poi basare la popolarità sui nomignoli attribuiti a chi, questo mestiere, lo fa sulle testate giornalistiche e non per diletto senza avere altre argomentazioni. Per cui diciamo: la certezza è che ci sia un gruppo di imprenditori romani che, già a fine novembre, ha fornito la documentazione necessaria ottenendo il placet della FIGC e mettendo sul tavolo circa 30 milioni di euro. Il nome sarà svelato, eventualmente, la prossima settimana.
C’è poi una seconda cordata che, come detto venti giorni fa, è capeggiata da imprenditori stranieri (pare francesi) e da alcuni azionisti italiani che operano in vari settori. In passato ci sarebbero stati anche rapporti esclusivamente lavorativi con la famiglia Della Valle: da qui i continui, e puntualmente smentiti, accostamenti con gli ex presidenti della Fiorentina. Si parla della famiglia Arnault: anche in questo caso voce da prendere con le pinze, non ci addentriamo in cose che conoscono solo Federazione e trustee sempre in segno di rispetto per i tifosi. Ma c’è la possibilità di chiudere tutto già il 15? Trustee e Federazione, dopo l’ennesimo confronto di stamattina, si sono stretti la mano con una promessa: fare di tutto per ufficializzare il passaggio di proprietà senza avvalersi della proroga di 45 giorni comunque prevista da regolamento. E la cordata romana, che da luglio ha manifestato interesse per la Salernitana, certamente ha tutto l’interesse di partire immediatamente per programmare il mercato di gennaio e decidere il destino del direttore generale Angelo Fabiani (che rassegnerà le dimissioni) e dello staff tecnico capitanato da Stefano Colantuono.
A far sbloccare quest’operazione anche la scelta di abbassare, come prevedibile, la proposta originaria: alla fine la Salernitana potrebbe essere venduta per una cifra che si aggira intorno ai 25-30 milioni di euro, in pratica il prezzo che Lotito aveva rifiutato in estate. In questo caso si potrebbe parlare di un “gioco d’azzardo” che ha penalizzato esclusivamente la Salernitana. E se invece ci fosse la proroga di 45 giorni? Anzitutto la fumata bianca potrebbe arrivare, in teoria, anche il 16, il 17 o a fine dicembre. Non è detto affatto che occorra davvero un mese e mezzo per ultimare l’iter burocratico. Ma in quel caso la futura proprietà e l’attuale dirigenza potrebbero sedersi attorno ad un tavolo e pianificare gli investimenti seguendo le direttive degli imprenditori ad un passo dall’acquisto e ipotizzando un budget ed un piano aziendale che non sfori rispetto alle indicazioni già fornite in estate. Sempre analizzando il comunicato alla lettera, infine, c’è anche chi non esclude la più antipatica delle ipotesi: un “no, le offerte non sono adeguate”. Ma, considerando l’ottimismo di tutte le parti in causa, la volontà generale di “definire” l’operazione già la prossima settimana e le rassicurazioni che la dirigenza ha dato a tutti i tesserati c’è davvero la sensazione che la svolta sia ad un passo. Per buona pace di chi, qualche mese fa, negò che il trust potesse essere una soluzione immaginando che Lotito facesse saltare accordi già chiusi a costo di pagare multe milionarie. Considerando che non hanno altri argomenti, sarà dura monopolizzare il popolo web anti Salernitana con altri argomenti in futuro. Ma ora quello che conta è che la Salernitana abbia davvero una nuova proprietà, con nomi e cognomi senza filastrocche a corredo. Per chi ha memoria buona il quadro è già chiaro da un pezzo.