
L’anno scorso i finti moralisti massacrarono la Salernitana per il caso Reggiana, oggi nessuno si indigna per il comportamento di Udinese, Venezia e Lega A.
Le autorità sanitarie mettono in quarantena la Salernitana per tutelare la salute degli atleti e dei loro familiari, un ente sportivo va per conto suo e decide che la sfida contro il Venezia si debba giocare. Solo in Italia accadono cose del genere. Assodato che i focolai ci sono in tutte le squadre nonostante l’elevatissimo numero di vaccinati (che possono contagiarsi e contagiare), vien da chiedersi come mai, un anno e mezzo fa, l’Italia calcistica accusò la Salernitana per il famoso caso Reggiana parlando di antisportività e scorrettezza mentre oggi i filosofi dell’epoca preferiscono tacere. Ricordiamo ancora Frosinone, Monza e altre realtà cadette che alzarono la voce arrabbiandosi per il 3-0 a tavolino a favore dei campani, dimenticando che gli amaranto decisero arbitrariamente di non partire senza alcun documento prodotto dalle ASL. Il 21 dicembre l’Udinese scese in campo e il suo direttore generale si espresse così: “Scelta giusta, quella di non rinviare la gara. Potevano partire con un aereo privato. Noi siamo qui ed è la cosa migliore”. Come se poi una persona in quarantena possa davvero uscire di casa per prendere un aereo. Ora il Venezia (che già all’andata, per altri motivi, si lamentò dopo la meritata sconfitta interna) si dice pronto a presentarsi all’Arechi dimenticando che la scelta della Salernitana tutela anche la salute dei loro calciatori. Nessuno si indigna? Nessuno emette comunicati stampa? Nessuno dice alla Lega di A che le ASL devono necessariamente avere l’ultima parola visto che parliamo di una pandemia che sta mietendo vittime? Maledetti interessi economici…