La dura risposta dei giornalisti salernitani, un gesto assolutamente evitabile.
Ennesima caduta di stile da parte di Michele Criscitiello. In nome di un accanimento nei confronti della Salernitana ormai cronico frutto della fede calcistica per i “rivali” dell’Avellino, il conduttore di SportItalia si è reso protagonista di un gesto da condannare e che ha scatenato la reazione stizzita del popolo granata. Il video è già virale, qualcuno invoca provvedimenti da parte dell’ordine dei giornalisti che, in passato, ha condannato colleghi per situazioni molto meno spiacevoli. I fatti sono ormai noti a tutti. Nel corso di uno speciale andato in onda l’altro ieri sera (in cui dovrebbe pensare principalmente ad indovinare qualche nome di mercato), uno degli ospiti presenti gli ha regalato una maglia della Salernitana menzionando alcuni dei campioni che hanno indossato una divisa storica e prestigiosa. “Di Vaio, Gattuso, Di Michele, Fresi. Ce ne sono tanti. E poi potremmo parlare anche della storia del colore granata” gli hanno detto in diretta, alquanto sorpresi per il “rifiuto” da parte del conduttore: “Sono un collezionista, questa maglia non potrei mai accettarla. Non posso, scusatemi. Mi regalate proprio quella della Salernitana?”. Fin qui si potrebbe parlare di semplice goliardia, un momento di leggerezza e di sano sfottò di cui tutti abbiamo bisogno in questa epoca storica difficilissima per il mondo intero. Ma se poi getti la maglia sul tavolo e vai ad igienizzarti le mani si scade nell’offesa e nella discriminazione. Un editore non può accettare che il direttore di una televisione, in diretta e con centinaia di migliaia di persone collegate, compia un gesto del genere. Un atto censurabile che si aggiunge ad una serie di dichiarazioni che, in passato, il pubblico salernitano ritenne fortemente provocatorie. Il collega Enzo Sica, ai microfoni di Radio Bussola, ha mostrato tutto il suo dissenso: “Ho 70 anni, mi infastidisce anche solo parlarne. E’ un gesto che non meriterebbe nemmeno di essere commentato, invito tutti a cancellare i video dai social per non dare pubblicità ad un personaggio che, forse, non è nemmeno un giornalista. Credo ci siano gli estremi per intervenire, come si permette di lavarsi le mani dopo aver toccato la maglia della Salernitana? Non è goliardia, ma istigazione. E’ una discriminazione territoriale. Mi vergogno io per lui, spero che si prendano provvedimenti”. Ci si aspetta che chi, tra l’altro, è presidente di una squadra di calcio e pontifica in tv parlando di rispetto delle regole facendo la morale a chiunque, possa fare un passo indietro e chiedere immediatamente scusa. E l’editore di Sportitalia sarebbe ancora più colpevole se tacesse e lasciasse passare tutto sotto traccia.