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I tifosi sono stanchi di questa situazione, non c’è nemmeno più la forza di arrabbiarsi e di contestare. Arechi irreale venerdì sera, lo striscione ha fatto il giro del web in tutt’Europa.

Presa di posizione piuttosto netta da parte della tifoseria salernitana che, nella stragrande maggioranza, preferirebbe ripartire finanche dalla serie D pur di porre fine a questo campionato così deludente scaturito dalla scelta di affidarsi ad un trust piuttosto che cedere il club in estate come previsto dal famoso articolo 16 bis delle Noif che regola le multiproprietà. Lo striscione esposto venerdì sera in un Arechi ancora una volta gremito è quanto mai eloquente, un vero e proprio messaggio al presidente della FIGC Gabriele Gravina: “Ora mantieni le promesse. Dilettanti, Promozione o campi di periferia, la Salernitana va oltre ogni categoria”. Tutto accompagnato dagli applausi di approvazione dei 15mila dell’Arechi, dalla scritta “Liberate la Salernitana” mostrata in mondovisione e da una serie di cori contro l’ex presidente Claudio Lotito e il direttore generale Angelo Fabiani, accusato di aver allestito una rosa mestamente ultima in classifica e con pochissimi giocatori adatti alla categoria.

E così le iniziative si moltiplicano. Tutti i club organizzati hanno rimosso gli striscioni, non ci sono stati cori a sostegno della squadra e migliaia di persone hanno abbandonato gli spalti già dopo la fine del primo tempo. Si segnalano anche abbonamenti strappati dopo la mancata cessione della società e gruppi ultras che valutano l’ipotesi di recarsi a Roma, sotto la sede della Federazione, per una rimostranza del tutto pacifica e civile come nello stile del popolo granata. Il malcontento si è acuito nelle ultime ore, quando i trustee hanno emesso un comunicato che, progressivamente, i fatti stanno smentendo. Nella nota stampa, cui hanno fatto seguito alcune dichiarazioni ufficiali, si legge testualmente che “non ci sono offerte che possono essere accettate, sia perchè prive di garanzie economiche, sia perchè non fornivano tutte le rassicurazioni dovute in termini di indipendenza dai disponenti”. Inoltre nessuna delle cordate interessate ha versato l’obbligatoria caparra del 5% prevista per firmare il contratto preliminare e godere di una proroga di 45 giorni come da regolamento. In realtà sia singoli soggetti, sia gruppi imprenditoriali sono usciti allo scoperto dichiarandosi pronti ad acquisire l’intero pacchetto azionario della Salernitana ad una cifra che si aggira attorno ai 30 milioni di euro.

Ora l’amministrazione comunale potrebbe decidere non solo di chiedere una relazione dettagliata ai trustee, ma anche di incontrare queste persone per capire chi stia bluffando. Intanto il 21 dicembre il Consiglio Federale valuterà la possibilità di allungare fino al 30 giugno i termini della vendita, ma è chiaro che la Salernitana ultima in classifica si ritroverebbe senza budget e, dunque, costretta a cedere i calciatori più pagati (RiberyDjuric) o che dovrebbero essere riscattati a cifre impossibili (Mamadou CoulibalySimyJaroszynski). Una lenta agonia ricca di record negativi e con il sogno diventato ben presto un incubo. E a pagarne le conseguenze è una piazza storica che canta in coro “Liberate la Salernitana”.

A cura di Gaetano Ferraiuolo