Si aspettava il 15 come giorno della “liberazione”, in realtà lo spettro fallimento è dietro l’angolo senza che nessuno dica mezza parola per fare chiarezza. Epilogo amarissimo che rovina dieci anni vincenti.
Nella giornata di oggi non c’è stato ancora nessun contatto tra i trustee e la Federazione. Si sperava che oggi potessero essere “comunicate le determinazioni”, come promesso attraverso il risicato comunicato stampa emesso qualche settimana fa. Ad ora, però, tutto tace e la tifoseria è in fermento, al punto che non sono da escludere civilissime, ma decise forme di protesta nella giornata di venerdì. Comunque vada a finire questa vicenda, è imperdonabile che le parti in causa abbiano rovinato alla città e alla provincia di Salerno la gioia per il ritorno in A: purtroppo, nel calcio di oggi, davanti ai soldi non c’è passione sportiva che tenga. Ma veniamo alle notizie. La Federazione (cui esponenti preferiscono non rilasciare dichiarazioni ufficiali, ma abbiamo interagito con fonti autorevoli che affermano quanto scritto nel titolo) conferma che, alle ore 18 di oggi, non è arrivato nessun aggiornamento. Tutto è fermo alla Pec inviata ieri sera intorno alle 20 che attestava l’impossibilità di cedere la Salernitana perchè nessuna delle tre cordate interessate aveva versato la caparra prevista. Ricordiamo: il 5% sull’importo complessivo, con il restante 95% da corrispondere entro il 31 dicembre previa firma di un contratto preliminare che consentirebbe di giovare di una proroga di 45 giorni, ma di agire già anticipatamente sul mercato.
Non vogliamo nemmeno soffermarci sulle ricostruzioni fornite da altri personaggi: la tifoseria di Salerno è troppo stanca, delusa e preoccupata per sorbirsi articoli in cui si perde tempo a smentire le fake news. Ci ha pensato l’Ansa, con una nota eloquente, a far capire che qualunque notizia vada in direzione dell‘ ‘”offerta vincolante ufficiale” sia – purtroppo – tremendamente lontana dalla realtà. I gruppi interessati sono ormai quelli: uno romano, due stranieri. E non corrisponderebbe al vero nemmeno la notizia di un Mezzaroma intenzionato a restare con una quota inferiore al 20%: l’ex patron non ha rilasciato dichiarazioni in queste settimane, ma disse già di essere “uno spettatore interessato all’epilogo”, pur mostrando comunque una certa preoccupazione circa l’effettiva possibilità di concretizzare la vendita. Che avverrebbe, tra l’altro,a cifre finanche più basse di quelle rifiutate in estate.
Ad ogni modo la FIGC resta in vigile attesa e non vuol fasciarsi la testa prima che si sia rotta. C’è il sentore che altri imprenditori potrebbero spuntar fuori proprio a ridosso della scadenza, “approfittando” della paura dell’esclusione per offrire una cifra inferiore a quella attuale. E, anche in quel caso, basterà versare la caparra del 5% per diventare virtualmente proprietari della Salernitana ed evitare un valzer di ricorsi che coinvolgerebbe numerose squadre e non solo gli ex proprietari. Il pool di professionisti salernitani guidato dall’avvocato Michele Tedesco potrebbe depositare un’offerta congrua tra sabato e domenica, non è affatto detto che i trustee emettano un comunicato tra oggi e domani. Di certo c’è che si arriverà davvero agli ultimissimi giorni e che sarà un Natale di passione anche sul piano sportivo. Una lenta agonia che andava evitata nel rispetto di una grande piazza che sta pagando per colpe non proprie. E questo silenzio fa più male di un duro comunicato. Seguiranno aggiornamenti.