Annamaria Portanova, cui padre salvò la Salernitana dal fallimento negli anni del Vestuti, ha avuto un piccolo “sfogo” rispetto ad un ambiente che sembra vivere tutti i torti di questo periodo con distacco incomprensibile.
“I tifosi della Salernitana hanno teso la mano ad una persona che, se potesse, ci cancellerebbe domani mattina. Ma come si poteva pensare anche solo lontanamente di applaudire Gravina pur di andare contro la vecchia proprietà? E loro ci prendono a schiaffi, non dimenticherò mai la faccia soddisfatta di Gravina quando a metà dicembre non concesse la proroga fregandosene delle regole previste dalla nostra Costituzione. Il presidente della FIGC, incurante di una città che stava pagando per colpe non proprie e vietando ad un imprenditore di investire per motivi di affinità e lontane parentele, disse testualmente che “Se non dovesse arrivare un nuovo proprietario posso e devo procedere con l’esclusione, ho letto anche lo striscione che hanno esposto all’Arechi”. Purtroppo siamo capaci di darci la zappa sui piedi, siamo specialisti in opere di masochismo che diventano incomprensibili. In altri tempi c’era una mentalità differente. Il mio discorso è generale, non dirò mai nulla contro la curva che ci mette sempre la faccia, gira l’Italia, ha una mentalità e deve avere rispetto. Ma ora vorrei che tutti remassero dalla stessa parte, mostrando rabbia quando la Salernitana è vittima di ingiustizie clamorose? Poi vedi che lo stesso giudice sportivo, per un caso uguale, stabilisce che Bologna-Inter si debba giocare e ti vengono tanti, ma tanti dubbi. Come si può giocare la partita di Napoli? Con la Primavera? In merito voglio attribuire delle responsabilità anche all’attuale staff tecnico granata. L’anno scorso, con Castori, c’era un regolamento interno rigidissimo e nessuno fu intaccato dal covid. Solo un caso, tra l’altro contagiato in nazionale e non in prima squadra. Non è accettabile che professionisti ben pagati e d’esperienza, in piena pandemia, facciano la cena di Natale o festeggino un compleanno in un locale. Vorrei che Colantuono si imponesse di più, a mio avviso è un allenatore che non è mai entrato nel cuore dello spogliatoio e lo testimonia il suo atteggiamento in panchina quando stiamo perdendo. 0-3 in casa con l’Empoli dopo 12 minuti, ma scherziamo? Andava esonerato già nell’intervallo. E il fatto che un dirigente del calibro di Sabatini dica pubblicamente che gli farà vedere la partita di Bologna, quando alla guida della squadra c’era il suo predecessore, conferma che il mister non gode della fiducia della società. Io, con il cuore, crederò sempre nella salvezza ma sono d’accordo con chi predica prudenza. Avverto una sensazione contrastante: grande gioia, emozione, entusiasmo, ma anche un pizzico di scetticismo. Nella nostra storia abbiamo spesso visto presidenti che ci hanno elogiato, applaudito e osannato, poi non hanno mantenuto le promesse. Iervolino si è presentato sin troppo bene, siamo reduci da una gestione vincente ma totalmente anaffettiva e dunque ci vado con i piedi di piombo prima di esprimere un giudizio”. Annamaria Portanova