Fabiani aveva dato ampie rassicurazioni, Marchetti si è defilato, il closing slitta. Che succede?
“Chiunque verrà a gennaio avrà la possibilità di sbizzarrirsi sul mercato, chiuderemo con il bilancio in attivo e con diversi milioni di euro a disposizione. Restassi io avrei già le idee chiare, siamo consapevoli servano rinforzi in tutti i reparti”. Parlò così due mesi fa il direttore generale della Salernitana Angelo Fabiani, parole che oggi sembrano cozzare con la realtà dei fatti dal momento che i granata sono totalmente fermi e non hanno alcuna trattativa concreta in essere. Due le spiegazioni: o l’amministratore unico Ugo Marchetti (deputato a firmare e a gestire il budget) non vuole assumersi responsabilità in virtù di un imminente cambio di proprietà o il presidente Danilo Iervolino ha dato mandato di interrompere qualsivoglia operazione per l’arrivo di un nuovo dirigente. Non a caso lunedì prossimo ci sarà un incontro con Walter Sabatini, sondato anche dal Napoli per il dopo Giuntoli su indicazione di mister Spalletti e fresco di no al Genoa proprio per la possibilità di sposare un altro progetto ambizioso e a lungo termine. Ora, dunque, è fondamentale che trustee, disponenti, amministratori, guardiani e revisori accelerino per consentire al presidente entrante di agire sul mercato e investire i 20 milioni di euro promessi. Otto giorni dopo la fumata bianca, tuttavia, non c’è stata ancora l’approvazione del bilancio ed è un passo ritenuto fondamentale per consentire al nuovo patron di procedere con l’aumento di capitale e dare il via alle operazioni che prevedono, anzitutto, il versamento di 9,5 milioni di euro per perfezionare il passaggio di quote. Senza, tra l’altro, che gli ex presidenti Lotito e Mezzaroma possano fare nulla: sono stati loro a rifiutare offerte importanti in estate affidando le quote ai trustee, consapevoli che il guadagno sarebbe stato nettamente inferiore alle aspettative con una classifica deficitaria e una deadline fissata per il 31 dicembre.