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Prestazione sufficiente del direttore di gara, ma poteva pesare una svista incomprensibile nel primo tempo.

Nonostante la tensione agonistica e l’importanza della posta in palio, il signor Doveri non ha avuto grosse difficoltà di gestione nel corso della partita di ieri. Se con l’Empoli, grazie all’ausilio del VAR, aveva concesso un rigore quantomeno discutibile ai toscani, ieri non ci sono stati episodi degni di nota. Quando necessario ha alzato anche i toni, mostrando autorevolezza. I primi due provvedimenti disciplinari sono stati assolutamente corretti: cartellino giallo ai danni di Grassi e Dalbert, entrambi per intervento irregolare su Obi. In precedenza, invece, era stato graziato il difensore della Salernitana Gyomber che, nel tentativo di anticipare Marin, commetteva un fallo da regolamento punibile con un’ammonizione. Ed è chiaro che avere un difensore centrale con questa spada di Damocle sulla testa per altri 85 minuti avrebbe potuto pesare e non poco, soprattutto a cospetto di attaccanti rapidi come quelli del Cagliari. Proprio nel primo tempo, però, il signor Doveri ha commesso un errore piuttosto grave per un fischietto della sua esperienza. Di Tacchio, anticipando nettamente Joao Pedro, subiva un calcio da dietro e finiva a terra, ma il direttore di gara ha decretato punizione quasi dal limite per i rossoblu tra l’incredulità generale e le proteste di tutta la squadra. Al punto che Ranieri, andato quasi faccia a faccia, rischiava un giallo che sarebbe stato pesantissimo. Tutto è filato liscio nella ripresa, manca un cartellino giallo a Strootman per un calcione rifilato a Lassana Coulibaly. Non c’era assolutamente il rigore timidamente reclamato dai sardi per il contatto Pavoletti-Gagliolo:  è il possente centravanti a strattonare il difensore ospite. Poco dopo altro scontro tra i due e altro fallaccio di Pavoletti: giallo inevitabile.