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Non si può perdere la dignità e mortificare questa tifoseria

La partita di ieri rischia di minare la serenità di un ambiente che ha dato tutto e ora merita risposte.

E ora non diciamo che bisogna ripartire dal secondo tempo di oggi. Parlare per frasi fatte lo lasciamo a chi non ha visto la vergognosa gara della Salernitana contro l’Empoli. La squadra di Andreazzoli ha maramaldeggiato sugli avversari, l’emblema il rigore a cucchiaio di Pinamonti. Il buon secondo tempo del team di Colantuono è servito solo a limitare i danni. In tanti al termine dei primi 45 minuti hanno lasciato lo stadio  per l’indegno comportamento dei giocatori in campo, a complicare maggiormente una formazione schierata dal neo trainer che ai più, già prima della gara, aveva destato non poche perplessità. Per mister Colantuono il primo quarto d’ora di esordio deve essere stato uno dei peggiori incubi, le sostituzioni, gli accorgimenti tattici della ripresa sono solo riusciti ad evitare un’altra autentica debacle. Troppo poco per concedere una riabilitazione.

Ovviamente in tanti ci chiediamo i motivi di questa prestazione dei granata, qualche calciatore forse non aveva il morale a mille, perché magari dispiaciuto per l’esonero di Castori. Insomma la Salernitana è parsa una squadra molto deconcentrata, in balìa degli avversari che non si sono fatti pregare per infliggere tre colpi da ko nei primi tredici minuti. Un rigore concesso dal Var per atterramento (inutile) di Pinamonti, che aveva già calciato in porta e il successivo cucchiaio dell’ex Inter dal dischetto hanno messo praticamente la parola fine alla gara. Nervosismo a fior di pelle sugli spalti e fischi assordanti al rientro negli spogliatoi al termine dei primi 45 minuti e, mancando Lotito e Mezzaroma, cori dagli spalti contro il direttore Fabiani. Ribadiamo, le sostituzioni, gli accorgimenti tattici conseguenti  che hanno portato nella ripresa a ridurre lo scarto di gol nel risultato, non servono per addolcire una pillola amarissima.

Non spetta a noi fare processi, su chi ha preso la decisione, sulle modalità, sui tempi (dopo Torino poteva anche starci) e sull’opportunità di esonerare Castori e sostituirlo con Colantuono, però quello che è successo in campo all’Arechi l’hanno visto tutti. Oggettivamente, al momento, i fatti danno torto alla società e alla dirigenza. Il cuore del vero tifoso spera sempre in una ripresa. Non bisogna darsi per vinti, ci mancherebbe, ma la ragione ci fa pensare tutt’altro. E comunque, se gli avversari che incontreremo saranno superiori bisognerà lottare in campo per salvare la dignità, non si può perdere anche quella!