Unica nota positiva il sostegno incessante della gente. Ma la pazienza non è infinita.
L’allenatore non gioca, diceva il compianto Fulvio De Maio. Purtroppo nemmeno i tifosi, altrimenti la Salernitana potrebbe vincere davvero tutte le partite. Ma a Salerno il fattore dodicesimo uomo incide e non poco e disperdere questo patrimonio d’entusiasmo sarebbe un delitto e una mazzata forse definitiva rispetto al sogno salvezza. Ieri, in uno stadio prestigioso come l’Olimpico che fu teatro di una vittoria clamorosa, inaspettata e inutile nel febbraio 2010, erano in 1200: 770 nel settore riservato agli ospiti, altri cinquecento circa sparpagliati negli altri settori e accolti in modo amichevole dalla torcida locale. Dal riscaldamento al novantacinquesimo è stato un coro unanime, da brividi. Peccato che la squadra non abbia saputo trasformare la bolgia della Sud in energia positiva sfornando una performance pessima, senza mordente e con errori di natura tattica imbarazzanti per la categoria. Loro, però, non hanno mai smesso di cantare. Anche e soprattutto sullo 0-4. Per chiunque sarebbe stato più semplice lasciare lo stadio e proiettarsi alla prossima gara, invece il popolo salernitano tira fuori il suo orgoglio specialmente nelle difficoltà e ha intonato un eloquente “Siamo sempre con voi” che deve essere obbligatoriamente punto di ripartenza per non sprofondare già dopo tre giornate. Anche i commentatori DAZN, a più riprese, hanno rimarcato quest’aspetto: i tifosi della Salernitana hanno sovrastato i “colleghi” del Torino dando vita ad un autentico spettacolo che meritava ben altro atteggiamento. Sono arrivati da ogni parte d’Italia, qualcuno finanche da altre nazioni pur di spingere i propri beniamini verso un’impresa sportiva che, si spera, è soltanto rinviata. Ieri abbiamo avuto ancora una volta la prova che l’unica componente che non tradisce mai è quella del tifo, ma la pazienza non sarà eterna e già con l’Atalanta si rischia uno stadio più vuoto. Erano in 1000 per salutare la squadra alla stazione, in 1500 oggi e a Bologna, in 5000 per la presentazione e quasi 20mila con la Roma. Non si tradisca la passione smisurata della gente