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Tante vecchie glorie granata spingono affinché il pubblico possa essere sempre più numeroso e determinare le vittorie della Salernitana.

Oggi tocca a Fabrizio Castori, ieri toccò a Franco Oddo. L’ultimo, anzi, ormai da qualche settimana il penultimo, allenatore chiamato a guidare la Salernitana in Serie A. Un campionato nel quale, nonostante la retrocessione finale che ancora oggi fa male, l’ex tecnico granata ha scritto pagine importanti che tuttora sono custodite nel libro dei ricordi del club: “Peccato solo per l’epilogo amaro, sotto tutti i punti di vista, legato all’ultima giornata, perché il nostro fu davvero un andamento quasi trionfale – racconta proprio Oddo -. Ma a distanza di tanti anni finalmente la Salernitana è tornata in Serie A, di questo sono davvero molto felice. Seguo sempre con estremo piacere ed affetto le vicende dei granata”.

Con la sosta per le Nazionali c’è il tempo per tracciare un primissimo bilancio, nelle prime sette giornate si aspettava il percorso fin qui fatto dalla Salernitana di Castori? 
“Nel complesso sì, questo perché un po’ tutte le squadre che salgono dal torneo cadetto al massimo campionato tendono a soffrire all’inizio in quanto il divario è davvero notevole. Ma credo che questo tipo di andamento andrà avanti per tutta la stagione, del resto se analizziamo l’intera vicenda è facile notare che negli ultimi anni almeno due neopromosse su tre retrocedono immediatamente. Ma questo mi auguro che non accada alla Salernitana, anzi mi auguro che possa arrivare il prima possibile la salvezza”.

La classifica, ora come ora, va vista si o no, ed eventualmente con quali indicazioni da cogliere? 
“Partirei dal presupposto che non serve proprio guardarla. Quando allenavo le mie squadre chiedevo di non vederla, bensì di pensare esclusivamente a se stessi e di provare quindi a migliorare giorno dopo giorno, partita dopo partita”.

Intanto, però, la classifica seppur dopo poche settimane ha già creato una piccola spaccatura tra le zone medio-alte e quelle basse, le formazioni attualmente nei bassifondi sono quelle che ritroveremo nel momento cruciale della stagione?
“Fare nomi non è mai bello, ma per grandi linee direi che le neopromosse e alcune squadre che negli ultimi anni hanno arrancato un po’ si ritroveranno a lottare fino alla fine per il raggiungimento della salvezza. Questo, però, non toglie il fatto che qualcuno potrà sprofondare dopo un ottimo inizio e quant’altro viceversa potrà rialzarsi”.

In attesa di capire cosa accadrà nel momento clou, alla ripresa del campionato la Salernitana affronterà in sequenza Spezia, Empoli e Venezia. Tre gare importanti quanto?
“Sicuramente sarà un momento cruciale, ancora di più se conquisterà più punti possibili. Ma ora come ora la squadra deve solo pensare ad una gara alla volta con il solo intento di portare a casa la vittoria. Sono estremamente fiducioso, in quanto rispetto ad altre squadre la Salernitana è più quadrata, cattiva, e ha maggiori mezzi tecnici e fisici”.

Gli infortuni e la condizione fisica ancora non perfetta di alcuni giocatori può complicare i piani di Castori?
“Indubbiamente questi aspetti non aiutano mai, ad oggi effettivamente ci sono molti infortuni che condizionano. Specie perché diversi sono nel reparto mediano, non avere i due Coulibaly, Capezzi e Ruggeri nello stesso momento non è una cosa positiva. Per quanto riguarda, invece, la condizione, giocatori come Simy hanno bisogno di giocare per trovare continuità, ma un allenatore non può garantire una cosa simile anche perché poi in organico c’è un giocatore di valore come Djuric. Dovrà essere bravo Castori a stimolarli tutti”.

Avere, potenzialmente, dalla prossima gara casalinga 20mila tifosi all’Arechi quanto potrà incidere?
“Tantissimo, conosco bene la passione del pubblico salernitano e può spingere in un modo impressionante. Ricordo come se fosse oggi il calore del mio anno in A, un ricordo bellissimo e indelebile”.

Le vicende societarie possono intaccare il lavoro della squadra?
“Condizionano più all’esterno, quindi tifosi e media che attendono con trepidazione qualche buona notizia, vista anche l’importanza della vicenda. Per quanto riguarda la squadra, invece, sono convinto che ad oggi si è estraniata da tutto ciò e non ci sta minimamente pensando, del resto hanno la fortuna di giocare in Seria A”.

Intervista tratta integralmente dal quotidiano Il Mattino