L’editoriale di TuttoSalernitana evidenzia una serie di lacune che ormai non sono più colmabili.
Alla fine i nodi vengono al pettine. E ormai l’alibi dell’iscrizione tardiva, del budget ridotto e dell’assenza di una società alle spalle viene meno dopo le parole dell’amministratore unico Ugo Marchetti che, in preda all’entusiasmo per la firma di Ribery, ha parlato di una squadra che può addirittura andare oltre la salvezza. Nessun disfattismo, sia chiaro, ma questa Salernitana farà fatica a muovere la classifica e mister Castori è il principale responsabile. Nulla contro un professionista serio che ha condotto la squadra in A, ma in questa categoria non si può pensare di salvarsi rinunciando completamente a giocare. Nessuno pretende il tiki taka, è chiaro, ma vedere Bonazzoli esterno a caccia di palloni giocabili o Simy che girovaga su tutto il fronte offensivo senza ricevere un pallone giocabile mette francamente tristezza. E nemmeno Ribery potrà compiere il miracolo se non si interverrà immediatamente a metà campo. Viola non è salvatore della patria, ma in questo contesto in cui Kastanos è stato preso ma non gioca mai e scende in campo Schiavone (che, con tutto il rispetto, un anno e mezzo fa era riserva a Bari in C) sarebbe grasso che cola. E se davvero lo staff tecnico non lo vuole, ci aspettiamo che la dirigenza vada avanti per la propria strada e lo acquisti entro domani mattina. Castori, d’altronde, non è che ne abbia azzeccate tantissime. Ad oggi Mamadou Coulibaly è in difficoltà, Lassana non sembra pronto per la A, Belec non prende un pallone, Gagliolo ha quattro gol sulla coscienza e si è presentato in modo imbarazzante. La Salernitana, che ha la peggior difesa di sempre dopo tre giornate da quando le vittorie valgono 3 punti, ha una gran coppia d’attacco e un trequartista di livello internazionale, ma a nulla servirà lo schema è “palla lunga e poi si vede”. Aggiungiamo che Obi, ad ora, non ha dato nulla e che Kechrida, forse, renderebbe meglio da esterno offensivo e non da quinto di difesa, avendo lacune evidenti in marcatura.
Nessuno vuole scaricare responsabilità solo sul mister, è chiaro, ma tre partite hanno offerto il medesimo copione tattico e qualunque avversario sembra consapevole che può segnare quanto e quando vuole anche col minimo sforzo. Il Torino visto oggi era ampiamente alla portata, è bastato accelerare in un paio di occasioni per colpire un palo e sfiorare il pari con Djuric prima di una bella incursione di Bonazzoli su sponda di Ribery. Invece, anche quando si è fatto male Ruggieri e si perdeva 1-0, è stato inserito un altro difensore. Centrale adattato esterno basso. A che pro? A questo punto riteniamo non si possa più perdere tempo: considerando che con l’Atalanta sarà quasi impossibile portare a casa punti, ma che c’è il turno infrasettimanale col Verona è obbligatorio cambiare subito per dare tempo al nuovo allenatore di incidere. Viceversa Castori dovrà restare per almeno altre tre gare, con tutti i rischi del caso. E oggi, con una posizione di classifica migliorabile, chiunque accetterebbe la sfida Salerno. Tra un mese sarebbe ancora così? Ci aspettiamo, dunque, una seria riflessione sullo staff tecnico, su tanti infortuni muscolari durante la sosta (al posto di recuperare giocatori…la Salernitana li ha persi!) e su un mercato che deve obbligatoriamente portare in dote un centrocampista di qualità. Altrimenti a dicembre il campionato sarà virtualmente già finito. I 1500 di oggi, encomiabili, i 15mila di Salernitana-Roma, i 1000 che attesero la squadra alla stazione e i 2000 di Bologna non meritano uno spettacolo del genere. Vedere un gruppo di giocatori che molla alle prime difficoltà fa venir meno anche il famoso “castorismo”. E, a maggior ragione, è tempo di scegliere subito