Il patron teme che il pareggio col Genoa possa compromettere la corsa salvezza, ma gli altri risultati e le due gare da recuperare galvanizzano il presidente.
E’ sicuramente vero che le squadre che cambiano allenatore forniscono quasi sempre prestazioni importanti e che il lavoro di un tecnico subentrante va giudicato nel medio-lungo termine, ma è altrettanto vero che l’impatto di Davide Nicola sulla Salernitana è stato devastante. Del resto il paragone con la prima di Colantuono è quasi irriverente. Da uno 0-4 in 40 minuti contro un avversario ampiamente alla portata come l’Empoli al 2-2 con il Milan accompagnato da tanti rimpianti per una vittoria che i granata avrebbero meritato. E’ opinione diffusa che il mancato esonero di Colantuono a metà gennaio sia stato un errore o, comunque, un eccesso di generosità nei confronti di un mister che sicuramente ha lavorato in condizioni difficilissime, ma che non ha trasmesso granchè sul piano caratteriale. Del resto se confessi di aver cercato Gattuso e Ranieri anche dopo la vittoria per 2-1 a Verona, ammetti che non c’era più fiducia e avevi intenzione di cambiare. E, proprio per questo, arrivare al doppio scontro vitale con Spezia e Genoa nelle stesse condizioni può essere stata una leggerezza. Umanamente comprensibile, sia chiaro. Ma un rischio che, forse, la Salernitana non poteva permettersi. Lo ha ammesso in diretta tv il presidente Danilo Iervolino, come sempre sincero e diretto: “Se è vero che volevo esonerarlo già dopo il 2-2 con lo Spezia? Assolutamente sì. Avevo parlato di discontinuità sin dalla mia prima intervista. Colantuono è una persona perbene e un buon allenatore, ma ribadisco quanto detto in conferenza stampa nel giorno della presentazione di Nicola: così si andava ordinatamente in B, io invece voglio provare disordinatamente a restare in A. E Nicola era la migliore scelta che potessimo fare. Penso spesso alla partita di Genova e ho un chiodo fisso: spero non pagheremo quel pareggio. E’ vero che Mikael è scivolato mentre stava calciando in porta da buona posizione, ma era una partita in cui avremmo dovuto e potuto fare molto di più. Avete visto che Salernitana coraggiosa e d’attacco contro la prima della classe?”. Anche in questo caso chapeau a Iervolino, un presidente che racconta le verità e si assume le responsabilità. Meglio tardi che mai, caro presidente. In un mese e mezzo è stata operata una onerosa ricostruzione e merita soltanto sostegno e fiducia.