Il noto notaio salernitano conferma la volontà di mettere in piedi una iniziativa che, a lungo andare, possa coinvolgere anche la tifoseria organizzata. Ma c’è la forza economica per strappare il sì dei disponenti?
“Mi sento di confermare quello che abbiamo detto: faremo una proposta scaturita dalla lettura dei bilanci della Salernitana e dagli atti notarili. Non saranno certamente le cifre che leggiamo sui giornali, a mio avviso non rispecchiano il reale valore del club. Si parla di 40 milioni, ma i trustee riferiscono non ci siano mai state comunicazioni sull’importo minimo. Capisco la riservatezza, ma c’è dovere di trasparenza. Chi compra deve sapere quale sia il costo, anche per capire se tutte queste voci siano veritiere o frutto di errate ricostruzioni. Non è stato ancora approvato l’ultimo bilancio, il termine scadrà il prossimo 27 dicembre e, oggi, si tratterebbe di un’offerta al buio. Fare riferimento a documenti contabili non ufficializzati non è semplice, il tempo purtroppo stringe e si va incontro ad un atto di fede determinando un valore rispetto agli studi che stiamo facendo. Presenteremo l’offerta, adeguata al patrimonio reale del club. Anche perchè la prospettiva odierna è diversa rispetto a quella di maggio: oggi c’è una Salernitana ultima in classifica, che ha già ricevuto buona parte dei contributi e un rischio incombente di retrocessione. Bisogna ragionare come l’acquisto di una squadra di serie B, la situazione è deprimente. E, in caso di malaugurata retrocessione, si erediterebbero costi non indifferenti. Oggi ci sarà un incontro con l’avvocato Michele Tedesco per definire i dettagli, i trustee hanno individuato modalità e dichiarazioni da fare che richiedono un po’ di tempo. Seguiremo pedissequamente tutte le indicazioni per evitare che rifiutino la nostra proposta, vogliamo che tutto si svolga nella massima trasparenza e nel rigoroso rispetto di tutte le normative. E’ un’operazione che va condotta alla luce del sole da ogni componente, vogliamo sentirci garantiti dall’operato dei trustee”. Così il notaio Orlando intervistato dai colleghi di Radio Bussola 24.
Orlando prosegue: “Stiamo facendo valutazioni di ogni genere, il bilancio di una squadra di calcio non è così semplice da studiare e i tempi sono ristretti. Vorremmo evitare l’estromissione dal campionato, toccherà ai dottori Bertoli ed Isgro accettare o rifiutare. Mi auguro che questa nostra iniziativa possa risvegliare la passione di imprenditori più facoltosi, che abbiano la possibilità di dare un maggior contributo alla causa della Salernitana. Il nostro gruppo, però, ha grande dignità e ha rispetto per la città di Salerno che ha mostrato maturità. Mi ha colpito tantissimo l’atteggiamento visto contro l’Inter, hanno avuto la forza di chiedere il rispetto delle regole anche a costo di scomparire ed è un insegnamento per la Federazione anche in ottica futura. La proroga l’hanno auspicata i trustee e l’ha chiesta uno dei disponenti, ma gli sportivi granata no. Pur essendo emotivamente coinvolti”. Il notaio salernitano, che oggi dunque incontrerà i suoi collaboratori, chiosa così: “Non ho sentito Cerruti: lo conosco ma la nostra azione è indipendente. Noi non abbiamo ancora parlato di mercato, allenatore o direttore sportivo. Vorrei rassicurare ai tifosi che ci sarebbe passione e dedizione per la maglia granata, con gestione trasparente, onesta e spero competente. Fino a quando non ci daranno, eventualmente, la società ci sembra difficile e utopistico fare progetti. I tempi sono ristretti, vedremo se e quando sarà ufficializzata cosa accadrà. Siamo alla finestra, ci sono solo nove giorni. In questo momento io e l’avvocato Tedesco siamo i promotori dell’iniziativa, vogliamo semplicemente traghettare la Salernitana per reperire nuovi acquirenti. E’ ovvio che se non la vendessimo a breve, allo stesso prezzo d’acquisto senza manovre speculative, noi allargheremo gli orizzonti a professionisti che hanno già dato ampiamente la loro disponibilità sia ad imprenditori che si avvicineranno alla Salernitana. Senza dimenticare che la tifoseria può essere parte integrante, componente fondamentale del mondo del calcio. Senza tifosi non è sport, col Covid abbiamo visto che è un altro sport”.